Mori, preferenza di genere in tutte le Regioni

16 Giugno 2014   21:18  

"La democrazia paritaria e' un obiettivo costituzionalmente garantito che deve partire con una rivoluzione culturale fin dai banchi di scuola e deve essere al centro del dibattito politico, non si puo' e non si deve abbassare la guardia. La modalita' elettorale della doppia preferenza di genere deve diventare realta' in tutte le Regioni d'Italia.

Ecco perche' ben vengano iniziative come quella di oggi qui a Pescara, promossa dalla presidente della Cpo abruzzese Gemma Andreini, sia come momento di confronto con le altre colleghe provenienti da tutta Italia sulle tematiche di genere, sia per mettere in campo tutte insieme azioni concrete a livello nazionale".

E' quanto ha affermato Roberta Mori, presidente della Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunita' delle regioni italiane e consigliera regionale dell'Emilia Romagna, che ha accolto l'invito della presidente della Cpo della Regione Abruzzo, Gemma Andreini, ad organizzare una seduta dei lavori della commissione nazionale a Pescara.

A partecipare all'assemblea nazionale, oltre alla referente Roberta Mori, anche le presidenti delle Cpo del Lazio, Donatina Persichetti; delle Marche Antonella Masturzo; della Toscana Rossella Pettinari, della Calabria Govanna Cusumano, che ha fatto pervenire una sua nota scritta; e la neo consigliera regionale abruzzese Marinella Sclocco, che dovrebbe anche ottenere la delega come assessore regionale alle Pari Opportunita'.

Marinella Scocco, oltre a portare i saluti del presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso, ha annunciato: "Probabilmente correggeremo la legge elettorale regionale e mi battero' per far approvare la doppia preferenza di genere, perche' in Abruzzo bisogna lavorare ancora molto per avere piu' donne in consiglio regionale e ai vertici degli enti a partecipazione pubblica.

Senza il listino la presenza delle donne in Consiglio e' diminuita e questo denota un problema culturale a monte, per cui c'e' necessita' di sostenere le donne nel percorso politico, c'e' bisogno di un cambio di mentalita' trasversale nei partiti, che si ricordano delle donne solo nella fase finale, cioe' quella delle elezioni". 

"Se avro' la delega in Giunta alle Pari Opportunita' - ha quindi annunciato Sclocco - chiedero' aiuto alla Cpo regionale e vorro' il loro parere su tutte le leggi relative alle tematiche di genere, perche' e' necessario un cambiamento culturale forte".

Non a caso Roberta Mori ha consegnato al futuro assessore regionale abruzzese un documento, che nel consiglio regionale dell'Emilia Romagna del 24 giugno, o al massimo dell'8 luglio, sara' approvato e introdurra', di fatto, la doppia referenza di genere alle elezioni regionali emiliane.

Una best pratice che l'Abruzzo dovrebbe importare, come sottolinea la padrona di casa Gemma Andreini: "Abbiamo cercato di far passare questa modifica dello statuto del Consiglio regionale, affinche' fosse introdotta la doppia preferenza di genere anche alle elezioni regionali, cosi' come accade per i Comuni con piu' di 5 mila abitanti, ma non ci siamo riuscite a causa di una scarsa sensibilita' da parte dei precedenti consigli regionali, ora ci auguriamo che questo nuovo consiglio accolga le nostre istanze".

Votare con la modalita' della doppia preferenza di genere alle regionali significa inoltre recuperare una fetta importante di elettori, che si sono astenuti, soprattutto in questa tornata elettorale, come rileva la presidente Cpo del Lazio Donatina Persichetti: "L'allontanamento dei cittadini, uomini e donne, dalla politica e' dovuto anche alla mancanza di concretezza, che una maggiore presenza femminile potrebbe invece garantire".

Dalla Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di Pari Opportunita' delle regioni italiane sono arrivate decisioni importanti: spingere l'acceleratore sulla cultura di genere nelle scuole italiane, e per questo sara' presto siglato un protocollo con il Miur, mentre e' stato gia' chiesto un incontro con il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini; un incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi per capire quale sia l'indirizzo verso le politiche di genere; un incontro con Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, e con Eros Brega, presidente della Conferenza delle Assemblee legislative, per monitorare l'equilibrio della rappresentanza di genere in Giunte e Consigli e nei Cda degli Enti a partecipazione pubblica; progetti concreti sulla medicina di genere, sui protocolli di assistenza nella cura farmacologia, sulla violenza di genere, con campagne di cooperazione internazionale e di recupero di maltrattate e maltrattanti.


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