Morti bianche: ma quale sicurezza?

09 Settembre 2011   14:08  

Appena 74 ispettori su una necessità di almeno 245; risorse spese per campagne di sensibilizzazione evidentemente poco incisive, l'incapacità di fronteggiare con adeguati controlli l'inevitabile picco di cantieri aperti nel dopo terremoto ed una normativa, rispetto all'ultima Finanziaria, che dovrebbe fare più chiarezza sulle competenze finora sparse tra Asl, Inps ed Inail, tutto questo mentre si continua a morire sui luoghi di lavoro, soprattutto in Abruzzo, seconda regione in Italia per indice d'incidenza tra numero delle vittime ed occupazione.

Addirittura al primo posto in questa triste graduatoria nazionale la Provincia dell'Aquila con 5 vittime su 100 mila lavoratori. Con la morte dell'operaio rumeno mercoledì scorso in un cantiere ad Avezzano, sono ora 19 le vittime nella nostra Regione, soltanto tre negli ultimi dieci giorni. Numeri impressionanti che, dopo un'apparente periodo di calma, hanno destato nuovamente allarme e preoccupazione. La Cgil, per bocca del segretario Mimì D'Aurora, chiede un urgente convocazione del Comitato regionale di coordinamento sulla sicurezza del lavoro, su richiesta del Pd, in particolare dei consiglieri Ruffini, D'Amico e Sclocco, a breve si riunirà anche la quinta commissione del Consiglio Regionale. In particolare la Sclocco, che già due anni fa aveva lanciato l'allarme per la mancata sostituzione di due ispettori andati in pensione a Pescara, punta l'indice proprio sull'assoluta carenza di controlli.

Assicura una convocazione a breve della Commissione la presidente Nicoletta Verì, evidentemente preoccupata anche lei per questa improvvisa recrudescenza. Entro i tempi tecnici - promette - ed intanto accenna un piano di lavoro: Esame accurato dei dati con l'ausilio dei direttori generali delle Asl ed eventuali provvedimenti; ridefinizione delle competenze e misure atte ad intensificare e potenziare i controlli. Bisogna tornare ad alzare la guardia, semmai fosse stata abbassata, nei cantieri aquilani, ad esempio, quante imprese rispettano le norme sulla sicurezza nell'assegnazione degli appalti? In alcuni casi - denuncia il responsabile del servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro della Asl aquilana Domenico Pompei - la prevenzione viene sottovalutata, anzi, sono gli stessi operai che una volta infortunati vanno a farsi curare nel presidio medico più lontano rispetto al luogo di lavoro per far ritardare controlli ed eventuali sanzioni.


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