Movimento 5 Stelle Teramo e l'Italia dei valori chiedono dimissioni del presidente Chiodi

30 Gennaio 2014   13:24  

Inchiesta Rimborsopoli, Movimento 5 Stelle Teramo e l'Italia dei valori tornano a chiedere le dimissioni del presidente Chiodi. 

M5S Teramo: ''Scadimento morale, l'Abruzzo deve voltare pagina''

Le recenti vicende giudiziarie e politiche della Giunta Chiodi rendono, oggi, più che mai evidente come il decadimento etico e morale della politica abruzzese getti un velo di discredito sull'Abruzzo tutto e su una popolazione che, senza dubbio, merita dei governanti migliori.
Ricapitoliamo velocemente le vicende delle ultime settimane:

un assessore (De Fanis) che veicola i finanziamenti destinati all'organizzazione di eventi culturali e stipula con le proprie segretarie "contratti di lavoro" con clausole riferite a prestazioni sessuali.

Quasi l'intera Giunta coinvolta nello scandalo rimborsopoli;

un governatore che palesa un atteggiamento ambiguo relativo alla svendita della nostra Regione alle compagnie petrolifere;

un governatore che intrattiene rapporti torbidi con donne non meglio identificate che lo espongono al sospetto di favori a sfondo sessuale

Se è vero che “tre indizi fanno una prova” e che, comunque, vigente lo stato di Diritto, ai soggetti coinvolti va lasciato il beneficio del dubbio costituzionalmente garantito, è anche vero che il “fumus boni iuris” delle accuse, allo stato c'è tutto e che la nostra Regione, sin dai tempi di Del Turco ( e dello scandalo sanità ) e passando per l'attuale Giunta Chiodi ( che ha traslato il fallimentare “modello Teramo” a livello Regionale ), non trova pace a livello politico.

Il Movimento Cinque Stelle Abruzzo è vivo e pronto a partecipare alle prossime elezioni Regionali per vincere ed aprire una nuova fase politica della nostra Regione, una fase che non può assolutamente prescindere da una rinnovata visione etica della politica che ritorni a porre al centro di tutto il cittadino e i suoi bisogni e non il denaro e gli interessi personali.

Lucia Pandolfi, Idv: '' Caro presidente, il problema non è la scappatella''

''Caro presidente, ho appreso con vivo stupore, data la sua aria quasi ieratica, della sua “scappatella”.

Ma il problema non è nella scappatella (o almeno non solo in quella); è nell’aver utilizzato soldi pubblici, quindi anche miei, per fini assolutamente privati e lei sa molto meglio di me che è un fatto grave, anzi gravissimo.

Per quanto riguarda il fatto privato dovrebbe mettere a disposizione dell’intera Regione gli atti di scelta della commissione di Parità e ciò a evidente tutela di tutti gli altri soggetti partecipanti ed esclusi.

Per quanto riguarda l’utilizzo di fondi pubblici, io che ho ancora una visione romantica della politica, nonostante la pratichi da circa 35 anni, trovo la vicenda disdicevole.

Non è mio compito anticipare sentenze ma quando sento accanitamente parlare di giustizia a orologeria ritengo che solo una cosa funzioni bene a orologeria: l’atteggiamento di quei politici che, giunti ai primissimi piani, hanno comportamenti non consoni né al loro stato né tantomeno alle loro “tasche”.

È proprio il caso di chiederle di dimettersi immediatamente; ha ritardato ad arte la Consiliatura (creando non modesto danno economico); ha oltraggiato con il suo comportamento gli abruzzesi e gli aquilani in particolare (ne comprende il perché?).

Dovremo ricordarci, guardandola, del vecchio proverbio “chi più zozza la fa diventa priore?”. O forse sarebbe meglio che lei tenga ben a mente l’antico adagio "qui amat periculum in illo peribit”. Faccia un atto di onestà intellettuale e se ne vada.''

 


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