Movimento Mia Casa: piani di sicurezza su edilizia pubblica

Solleciti all'intervento normativo della Regione

31 Gennaio 2011   11:40  

Predisporre i piani per la messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico e approvare una legge regionale per il ripristino del 'riscatto graduale e sociale' degli alloggi ex-Gescal a favore delle famiglie assegnatarie: sono alcune delle richieste che una delegazione del Mia Casa d'Abruzzo, Movimento Inquilini Assegnatari, intende rivolgere domani ai presidenti di Consiglio e Giunta regionali, Nazario Pagano e Gianni Chiodi, in occasione della seduta del Consiglio regionale d'Abruzzo a Pescara. Il coordinatore del Mia Casa, Pio Rapagnà, chiederà loro di esercitare le competenze costituzionali e statutarie in materia di edilizia residenziale pubblica e accogliere le proposte avanzate dal movimento dopo il terremoto del 2009. In particolare, Rapagnà sollecita "atti amministrativi, normativi e di indirizzo" che rendano le aree e le pertinenze su cui insistono le case popolari "parti integranti" degli alloggi, quindi non cedibili "a terzi non assegnatari". Torna poi a chiedere lo scioglimento delle 5 Ater, aziende territoriali di edilizia residenziale, e il trasferimento ai Comuni delle competenze amministrative e di gestione del settore. "Il Consiglio regionale, invece di finanziare interventi urgenti per la messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico delle Ater e dei Comuni - lamenta Rapagnà in una nota - ha inserito nella Finanziaria 2011 modifiche alla Legge regionale n.96 del 1996 sui criteri di attribuzione dei punteggi per la formazione delle graduatorie di assegnazione degli alloggi. Addirittura, prosegue Rapagnà, il Consiglio ha inserito nella Finanziaria la possibilità per le Ater "di pretendere dagli assegnatari una quota aggiuntiva al normale canone di locazione anche per terrazze, cantine, scantinati, sottoscala, superfici scoperte di pertinenza dell'immobile, superfici condominiali a verde e altre pertinenze, creando le premesse affinché le stesse Ater possano procedere a privatizzare e vendere a terzi, insieme a garage, autorimesse e locali già commercializzati, anche enormi volumi urbanistici di risulta e aree verdi e pubbliche di pregio e utilità sociale". L'allarme, conclude, riguarda in particolare L'Aquila e i Comuni del cratere sismico, dove la ricostruzione post terremoto procede a rilento, e avrà conseguenze pesantissime a Pescara, Avezzano, Sulmona (L'Aquila), Vasto, Ortona, Lanciano (Chieti) e Teramo.


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