Nessuna tassa per l'iscrizione ai centri sociali comunali di Pescara

19 Ottobre 2011   20:38  

“Non ritirerò alcuna delibera né atto amministrativo inerente la presunta istituzione di una ‘tassa di iscrizione’ da due ore euro al mese per frequentare i centri sociali comunali di Pescara perché non esiste alcuna delibera né determina né convenzione in tal senso: ancora una volta siamo di fronte a un buco nell’acqua, una montatura politica. L’unica ipotesi è quella contenuta nel Piano sociale di Zona di cui ho discusso in via molto generica con le cooperative che gestiscono i nostri centri e che prima di essere applicata comunque andava e andrà discussa con i sindacati dei pensionati, che convocherò nei prossimi giorni per una riunione e con cui già oggi ho avuto un colloquio chiarificatore al telefono, contattando Settembrini della Uil, Colazzilli della Cgil e Cocco della Cisl”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini chiarendo in via definitiva il ‘caso’ sorto sulla presunta applicazione di una tassa di iscrizione per i frequentatori dei centri sociali comunali, “una ‘tassa’ peraltro di cui non è mai stata precisata l’entità, mentre da giorni – ha detto l’assessore Cerolini – sento parlare di 2 euro al mese o 25 euro l’anno, cifra di cui non ho mai parlato, e che comunque non potrebbe mai partire nel 2011, mentre per il 2012 è un discorso ancora da affrontare”.

“Il ‘caso’ creato ad arte sulla presunta tassa sui pensionati è l’ennesimo buco nell’acqua – ha detto l’assessore Cerolini -: oggi dal centro-sinistra sento chiedere a più riprese di ritirare la ‘delibera che impone una gabella’ agli anziani che frequentano i nostri centri sociali: è allora opportuno chiarire che non posso ritirare alcuna delibera perché non esiste alcuna delibera al riguardo, né una determina dirigenziale né qualsivoglia atto amministrativo né ufficioso né ufficiale. Per ora esiste solo un progetto di riorganizzazione dei centri sociali, un progetto abbozzato alle cooperative che gestiscono i nostri centri e che prima di essere eventualmente reso operativo, andava e andrà discusso con i sindacati dei pensionati con cui ho già avuto un contatto telefonico questa mattina, ossia Settembrini in rappresentanza degli iscritti Uil, Collazzilli della Cgil e Cocco della Cisl. Oggi non c’è nulla di ufficiale, e siamo di fronte solo a una montatura politica perché regolamenti e provvedimenti, come sempre, verranno condivisi con la città e con i sindacati, così come avverrà per l’iter inerente l’apertura dei nuovi centri sociali. Peraltro – ha proseguito l’assessore Cerolini – va anche detto che l’eventuale istituzione di una tassa di iscrizione non sarebbe una ‘trovata’ folcloristica di Pescara, visto che simile provvedimento è già pienamente in vigore nel resto d’Italia dove tutti i centri sociali per anziani sono autogestiti e dove tale tassa d’iscrizione viene normalmente usata per ‘censire’ i reali frequentatori delle strutture e istituire una sorta di card sociale che attribuisce all’anziano stesso la possibilità di usufruire di sconti speciali negli esercizi commerciali convenzionati, di un servizio di assistenza legale gratuito e di partecipare gratuitamente a iniziative culturali. Ma non è il caso di Pescara: la notizia è ovviamente uscita in modo roboante dopo un incontro effettuato con le cooperative con le quali abbiamo parlato dei contenuti del Piano sociale ed evidentemente qualche cooperativa, compiendo un balzo in avanti, ha dato per assodata l’adozione del provvedimento. E invece così non è: ogni atto amministrativo verrà necessariamente e obbligatoriamente discusso con i sindacati e con tutte le forze sociali eventualmente coinvolte, dunque invito tutti a una maggiore prudenza per non creare allarmismi inutili e ingiustificati. Oggi al centro-sinistra chiedo di mostrarmi materialmente l’atto amministrativo che mi si chiede di ritirare per annullare tale provvedimento: non possono perché non esiste alcun atto al riguardo. Né esistono documenti in cui avrei già deciso che la presunta tassa dovrebbe ammontare a 2 euro, cifra mai pronunciata né tantomeno codificata in un atto. Domani, nel corso della riunione della Commissione Politiche sociali presso il quartiere di Porta Nuova chiariremo in via definitiva il ‘caso’ sollevato”.

 


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