"Non mi curerei mai a Chieti". E' bufera sul manager Asl Zavattaro

11 Ottobre 2010   16:46  

Il capogruppo Pd Camillo D'Alessandro ha presentato, stamane, una risoluzione urgente che sarà discussa nel prossimo consiglio regionale, contenente la richiesta della destituzione del manager della ASL di Chieti Zavattaro in seguito alle dichiarazioni pubbliche rilasciate qualche giorno fa: "se dovessi sentirmi male non portatemi in un ospedale della Provincia di Chieti". "Zavattaro vada a lavorare e a curarsi altrove - afferma Camillo D'Alessandro -. Se lo stesso manager della ASL si permette di dire certe cose è evidente che non è assolutamente all'altezza del suo compito. Le sue esternazioni sono la prova della sua inadeguatezza.. Non può rimanere al suo posto un minuto di più e se non avrà il buon senso di dimettersi Chiodi lo deve cacciare per giusta causa e giustificato motivo chiedendo i danni a nome di tutti gli abruzzesi per le dichiarazioni rese". Nella risoluzione il capogruppo del PD in regione chiede, inoltre, di verificare i presupposti per un'azione per il risarcimento dei danni procurati dalle dichiarazioni del manager.

Sulla stessa lunghezza d'onda Paolo Palomba, consigliere regionale dell'Idv.
"Inaccettabili ed infelici le dichiarazioni rilasciate dal manager della Asl, Zavattaro. Evidentemente non conosce le realtà dei piccoli ospedali di provincia, dove operano professionisti seri e competenti,in reparti che funzionano come cliniche private nonostante i continui e progressivi tagli al comparto" afferma il vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo. "Affermazioni che pesano come macigni, - continua il consigliere regionale dell'Italia dei Valori - e che non rendono giustizia a medici, infermieri, operatori sanitari che quotidianamente dedicano la propria competenza e la propria dedizione ai pazienti, al territorio. Nella mia occupazione di informatore medico prima, e di vicepresidente della commissione Sanità in Regione oggi, ho avuto modo di constatare la qualità dei servizi sanitari erogata in provincia, anche nei piccoli ospedali. A differenza di Zavattaro, che probabilmente non conosce bene i piccoli ospedali che definirei di frontiera, io mi farei curare da quei medici e mi rivolgerei senza esitazioni a quelle strutture. E' mia intenzione ribadire pubblicamente piena fiducia e stima a tutto il personale, medico e paramedico, in servizio presso i piccoli ospedali. Quelle strutture, per centinaia di migliaia di cittadini abruzzesi, in particolare per chi vive nei comuni montani, rappresentano l'unico modo per avere delle prestazioni sanitarie, anche di primo soccorso, in un tempo ragionevole. Tagliarle, amputarle di reparti, significa condannare a morte quelle popolazioni. Zavattaro, che vive altrove, evidentemente non ha di questi problemi".

"Contro lo sfascio della sanità frentana" trenta sindaci del Pd e del centrosinistra della provincia di Chieti hanno chiesto le dimissioni del manager della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, del commissario governativo alla Sanità, Giovanna Baraldi, e dell'assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni. La decisione è emersa al termine di un incontro al quale ha partecipato anche il segretario Pd di Lanciano, Leo Marongiu. "Alle dichiarazioni gravissime di Zavattaro, ma anche della Baraldi e prima ancora di Venturoni, che non farebbero mai curare nei nostri ospedali, contestiamo il loro operato, fatto solo di tagli e nessuna programmazione e innovazione dei servizi sanitari - afferma Camillo Di Giuseppe, sindaco di Altino (Chieti) e segretario provinciale del Pd -. Chiediamo un radicale cambio di passo sulla politica sanitaria regionale". Il sindaco di Gessopalena (Chieti), Antonio Innaurato, anche presidente della Comunità Montana di Palena (Chieti), ha sottolineato "tutta la preoccupazione dei cittadini che non ricevono più adeguata assistenza. Ormai in molti sono costretti a ricorrere a visite private con costi fino a 250-300 euro. Gli interventi in sala operatoria sono diminuiti di un terzo. Il Governatore Chiodi, che non ha mai voluto incontrare gli amministratori, sta ridicolizzando anche la professionalità dei medici e offendendo un territorio sempre all'avanguardia. La ex Asl Lanciano-Vasto, con il bilancio in pareggio, era rientrato nei parametri sia nazionale sia regionale. Notiamo ora che anche il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, ha preso atto, con identica richiesta di dimissioni di Zavattaro, della debolezza della politica della Asl e della Regione".

Ma il manager tenta di correre ai ripari.
"Se non avessi avuto fiducia negli abruzzesi e nelle capacità degli operatori della sanità non sarei venuto fin qui a lavorare insieme a loro per i cittadini di questa regione. Per questo ritengo che si sia scatenato un inutile putiferio su una metafora chiaramente paradossale, citata perché questa Direzione ha in testa un progetto ambizioso: rendere l'assistenza in questa territorio pari a quella prestata negli ospedali delle regioni virtuose, ai quali si rivolgono molti dei nostri utenti, e che rappresentano pertanto un modello di efficienza a cui ispirarsi". Zavattaro non ci sta a passare per colui che ha offeso le strutture sanitarie e il lavoro degli operatori del proprio territorio. "La frase sotto accusa era inserita in un contesto di analisi - aggiunge -, nel quale si poneva l'accento sull'esistenza di una rete uniforme e indistinta, dove tutti fanno un po' di tutto, che non tutela realmente nessuno; di qui la necessità di specializzare concentrando le attività, così da garantire numeri e pratica che fanno la forza di una struttura offrendo una risposta di qualità all'utenza". "In questo senso - spiega - la nostra idea è quella di costruire un'organizzazione che faccia compiere un salto di qualità ai nostri assistiti, e che crei condizioni di uguaglianza non tra questo e quell'ospedale, ma tra il nostro sistema sanitario e quello di altre regioni che continuano ad attrarre i nostri pazienti. Un progetto che desideriamo realizzare insieme agli operatori, il cui contributo è fondamentale, ed è per questo che abbiamo accolto con favore la costituzione del Comitato 'Cuore' a Lanciano, espressione di un folto gruppo di medici, infermieri, tecnici che hanno voglia di lavorare, crescere, progettare, con cui abbiamo già avviato un costruttivo confronto che produrrà sicuramente risultati positivi per l'ospedale e per la salute dei cittadini". "La sfida - conclude - è far compiere un salto di qualità alle nostre strutture e alla sanità di questo territorio, che non si realizza certo replicando le attività ovunque per fare tutti contenti, come invece testimonia la storia di questa regione: si potrà crescere e dare ai nostri assistiti pari diritti e opportunità di salute solo importando modelli organizzativi più efficienti, che altrove funzionano e che hanno fatto la fortuna di altre realtà e dei cittadini che ricevono risposte assai qualificate ai loro bisogni. E' questo l'unico obiettivo che ho in mente, e che intendo realizzare con il contributo di chi ha voglia di raccogliere questa sfida".


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