Non nominare il nome di Giovanni D'Ercole invano!

10 Marzo 2011   10:15  

In una lettera inviata ai preti aquilani il vescovo ausiliare dell'Aquila Giovanni D'Ercole ordina: nella messa non si deve più menzionare il nome dell'ausiliare Giovanni, ma solo quello dell'arcivescovo Giuseppe.

''Nel canone della messa occorre menzionare solo il vescovo Giuseppe oppure si può aggiungere l'ausiliare Giovanni o addirittura dire i nostri vescovi Giuseppe e Giovanni? In effetti alcuni fanno in un modo e altri diversamente.

Per quella utile uniformità da tutti auspicata rispondo volentieri al quesito, cogliendo l'occasione per qualche utile considerazione. Evitare assolutamente la formula "i nostri vescovi Giuseppe e Giovanni" perché è uno solo il Pastore e io sono soltanto il suo ausiliare.

Il nostro presbiterio – aggiunge, - ha tanto bisogno di unità per superare difficoltà e contrasti che rimbalzano purtroppo con dovizia di particolari in alcuni organi di stampa non offrendo certo un'immagine esemplare del ministero che siamo chiamati a svolgere.

Ancor più preoccupante quando si tende a insinuare persino una divisionetra i Pastori ipotizzando l'esistenza di due partiti che a nessuno giova. Avverto il bisogno di tanta unità e comunione tra noi perché, se sono comprensibili critiche e attacchi dall'esterno - talora motivo di ulteriore conversione e purificazione - mi sembra inaccettabile che partano dal di dentro quando sarebbe molto più evangelico confrontarsi e insieme ricercare la verità nella carità.

Chiedo a tutti di pronunciare nella messa solo il nome dell'arcivescovo Giuseppe non aggiungendo quello dell'ausiliare volendo così esprimere visibilmente l'impegno a ricercare sempre e comunque la comunione del Presbiterio attorno al suo unico Pastore, pregando insieme per la giuda (ma forse qui è da intendersi guida, ndr) saggia e sicura dell'arcivescovo''.


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