Numero chiuso Università, Pezzopane:"No a posizioni di retroguardia, che incoraggiano spopolamento"

Necessario confronto anche con istituzioni

15 Maggio 2014   13:20  

“Sono contraria alla decisione di estendere l’accesso programmato ad altre facoltà universitarie dell’Aquila.È una scelta assurda, che rischia di provocare una forte emorragia di studenti”.
Queste le dichiarazioni della senatrice Stefania Pezzopane, dopo le polemiche di questi giorni.
La mia non è una presa di posizione a favore di uno o dell’altro schieramento interno all’Università, da cui mi dichiaro estranea. Bensì è una presa di posizione a favore di una città, che rivendica il ruolo di città universitaria e soprattutto è una posizione che tiene conto della voce contraria espressa dagli studenti.
Gli universitari rivendicano giustamente la garanzia del diritto allo studio per tutti e se esprimono una posizione nettamente contraria alla limitazione degli accessi, non si può ignorare il loro punto di vista.
Temo che l’estensione del numero chiuso vanificherà lo sforzo di tanti di loro, che, nonostante il terremoto e tutte le conseguenze evidenti, hanno scelto e continuano a scegliere il nostro Ateneo, perchè garantisce elevati standard di qualità e di offerta formativa.
Le giustificazioni offerte a sostegno della tesi di blindare l’accesso all’Ateneo aquilano, come la carenza di spazi o di docenti, sono molto deboli o quanto meno rappresentano posizioni di retroguardia. La qualità dell’offerta formativa non può essere riservata ad un’elite di studenti, ma va assicurata a tutti, garantendo le stesse opportunità.
Inoltre credo che alcune decisioni non possano e non debbano essere esclusivo appannaggio dei vertici di Ateneo, né possano essere adottate in solitudine, nel chiuso delle stanze universitarie.
Vanno condivise con altre istituzioni universitarie e l’assenza del numero legale del cda è un grido d’allarme forte, che dovrebbe far quanto meno riflettere. Ma vanno coinvolte anche le istituzioni locali e il territorio, che ritengo voglia dare il proprio contributo ad una discussione che riguarda tutti. Altrimenti la democrazia e la partecipazione diventano una chimera.

Un incontro pubblico tra Università, in tutte le sue componenti, e le istituzioni potrebbe essere utile a trasformare uno scontro in una prospettiva di confronto positiva e aperta.

Mi auguro sinceramente per il bene di questa città, per cui l’Università rappresenta una risorsa importante, che ci sia un confronto aperto e trasparente e che .alle logiche di ridimensionamento o di spopolamento universitario vengano preferite scelte che valorizzino il nostro Ateneo.
L’Aquila ha bisogno di un’Università forte e in crescita”.


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