Nuovo contratto Fiat: alla Sevel i sindacati chiedono premio di produttività come alla Ferrari

11 Marzo 2013   11:05  

Dall'8 marzo la Fiat ha firmato il nuovo contratto (40 euro di aumento salariale) che riguarderà dal mese di aprile 80mila addetti in Italia della casa torinese. Un risultato, costato sette mesi di intense trattative, giudicato positivo per Fismic, “una porcheria” per Fiom Cgil.

Ora si apre la fase delle trattative per la Sevel, la fabbrica del Ducato di Atessa.

A Sevel i sindacati chiedono che sia applicato anche a loro premio di produttività che nel testo del nuovo accordo viene chiamato incentivo di produttività. Già da dicembre 2011 a Sevel si attendeva qualcosa. Che non è arrivato.

Lo stabilimento di Atessa è di fatto uno dei pochi stabilimenti ancora produttivi della galassia Fiat. Roberto Salvatore, segretario provinciale della Fismic “In due anni la Sevel è lo stabilimento che ha più lavorato -sottolinea il sindacalista- in questo periodo così difficile lo stabilimento ha chiuso soltanto una settimana per mancanza di produttività. E chiederemo a Uilm, Fim e Ugl se ci sono anche per loro le condizioni per aprire a primavera inoltrata una contrattazione di secondo livello in Sevel.”

Soddisfatta è invece l'Ugl, per voce della rsa e rls di stabilimento Antonio D'Alonzo: "L'accordo è buono, dopo una lunga trattativa e alle posizioni iniziali dell'azienda piuttosto rigide si è arrivati ad un contratto importante e migliorativo rispetto a quanto avviene nelle altre case automobilistiche d'Europa".

Secondo Nicola Manzi, segretario provinciale della Uilm, si tratta di “un contratto equo, ed è sempre positivo firmare accordi in questo momento di crisi che siano nazionali o aziendali. Altrettanto indispensabile in questa fase così delicata è difendere il lavoro che è il pilastro portante dell'economia e del reddito delle famiglie.”

E aggiunge “Aspettiamo ulteriori evoluzioni: il confronto riparte per definire l'erogazione di ulteriori somme per il 2014 e il 2015”

Contraria su tutta la linea la Fiom Cgil. Questo contratto lo definisce “un'emerita porcheria” e rilancia, tramite Marco Di Rocco.

“Questo stabilimento- Di Rocco- produce utili come la Ferrari; perché Sevel, che ricordiamo non è Fiat, ma fa parte del gruppo Fiat assieme a Psa (Peugeot-Citroen) non può ambire a un premio o a un incentivo di produttività come la Ferrari (che avrà un premio a parte) o come avviene ad esempio in Volkswagen? La domanda la rivolgo a Fiat e ai lavoratori. Sevel deve avere una sua specificità salariale in forza dei 220mila furgoni prodotti quest'anno. Chiederemo inoltre l'apertura di un tavolo per premiare i lavoratori Sevel”.


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