Oggi voglio approfittare di questo spazio per rivolgere un appello a tutti coloro che si imbattono in queste parole e che sono in buona salute, a compiere un gesto di solidarietà vero e sincero: donare periodicamente il proprio sangue.
Il 7 dicembre presso la Cattedra Bernardiniana è avvenuta la premiazione annuale dei donatori dell’Associazione Volontari Abruzzesi Sangue, di cui ricorre il cinquantenario e di cui sono onorato di far parte.
E’ stata l’occasione per ribadire l’importanza di un gesto importantissimo, dato che il sangue è la linfa che mantiene l’essere umano in vita, perché con i suoi componenti assolve delle funzioni importantissime,come il trasporto di ossigeno in tutto il corpo, la protezione dalle infezioni, ecc, funzioni che verrebbero a mancare, qualora se ne perdesse molto o non se ne producesse a sufficienza.
La scienza e la sanità hanno fatto enormi passi in avanti, affinando la tecnica chirurgica, e stimolando quindi i medici ad operazioni sempre più coraggiose, con l’effetto collaterale di un aumento del bisogno di sangue, una linfa purtroppo irriproducibile artificialmente, con la conseguenza che il suo utilizzo è affidato alla volontà del donatore, che con-divide un suo bene a titolo assolutamente gratuito.
Devo ricordare con orgoglio che la provincia di L’Aquila è tra le più virtuose d’Italia, e la VAS è composta da persone splendide, con cui è facile instaurare da subito un rapporto di amicizia; il valore aggiunto di una donazione di sangue è proprio questo: intermediare il rapporto fiduciario tra donatore e ricevente con una struttura affidabile, mossa da un unico interesse, la cura dell’altro, che sta nella sim-patia (nel senso di patire insieme), e quindi nell’umanità (nel senso di essere uomini).
Mettere in comune un bene così prezioso, renderlo “collettivo”, al di là di ogni retorica, è una vittoria autentica di una comunità e, rispetto all’individualismo parossistico di questo nostro tempo, è comunque un gesto rivoluzionario.
Bonifacio Liris
