Olivieri e Di Cioccio (Pfm) alla Festa degli abruzzesi di Milano

19 Maggio 2008   20:02  
Quando si sono spente le luci del Teatro Ciak di Milano, a due passi dal Cimitero Monumentale, lo scorso 26 aprile, le circa mille persone intervenute si son rese conto di aver assistito a un evento unico: “Musica, cabaret e dolidarietà” è stata, infatti, la manifestazione per eccellenza che ha radunato gli abruzzesi in Lombardia. Probabilmente nessuna manifestazione fra emigranti ha raggiunto un livello di pubblico di tal portata. Partita da un’idea di Fabio Altitonante, consigliere comunale della città ambrosiana, ha avuto l’appoggio e il supporto logistico dell’Associazione abruzzese e molisana “Mattioli”; nel corso dell’organizzazione si sono aggiunti il Comune di Milano, la Regione Lombardia e dell’Abruzzo (Cram) con il loro patrocinio.

Il famoso teatro è stato praticamente al completo, con ingresso gratuito e una carrellata di ospiti famosi a colorare la serata. Prima dell’inizio dello spettacolo per i presenti un ristoro gastronomico “antico”, di quelli da ricordare per anni: caciotte, vino, liquori, salumi tutti rigorosamente abruzzesi offerti, per esempio, dalla Cantina Tollo, dalla Fabbrica di liquori Staniscia, dalla Cooperativa Pietra Penta di Gessopalena, da “I Pensieri del Poeta” e da “I salumi della Maiella” portati in loco da Angelo Dell’Appennino, presidente dell’Associazione “Mattioli”, tornato direttamente dall’Abruzzo.

La serata è stata bella, lunga ma senza sbadigli (anzi alla fine c’erano molti che chiedevano un rinnovo per il prossimo anno… chissà….). Ha presentato un’affascinante Lidya Di Blasio che ha offerto il palco al leader storico della Pfm, Franz Di Cioccio, percussionista-batterista, pratolano di nascita, uno degli inventori del rock italiano e autore della quotidiana sigla del Tg5. A seguire il pescarese cabarettista Vincenzo Olivieri, humour, battute a effetto, racconti-barzellette, uno sciorinare di risate a go-go. Palco ancora a disposizione del cantante Marco Ferradini, quello che con la canzone “Teorema” negli anni 80 aveva conquistato cuori e amori dei giovani. Si è ripetuto! E poi in una sequenza, accolta sempre con gratitudine, con Marco Detto Quartet, per gli amanti del jazz&blues, The Beatland (una cover band per gli amanti dei Beatles quest’ultimi trasformati, però, in milanese), il maestro Nicola D’Alessio con l’inedito “Core d’Abruzzo”, Antonio Serafini e Andrea Minidio che hanno miscelato il folk-zampogna con una voce stupenda, la cantante Grazia Giai Levra e, infine, il soprano Mildela D’Amico. Fausto Leali è intervento con un video.

Nel corso della serata è stato consegnato il premio dell’“Abruzzo sotto la Madonnina”, assegnato a Di Cioccio (nella foto, a destra, con Dell'Appennino), commosso per la presenza di tanti amici della terra natia. Il premio è un’opera realizzata dallo scultore teatino Gino Masciarelli che da anni vive e opera a Milano in Via Solferino.

“Una grandissima serata, ma soprattutto una serata organizzata per tutti gli abruzzesi e molisani per nell’arco degli anni, emigrati in Lombardia, pur non avendo raggiunto livelli elevati nella società hanno contribuito alla crescita morale, sociale ed economica della Capitale del Nord – ha commentato Dell’Appennino - È stato un lavoro inimmaginabile ma con l’aiuto spesso nascosto e silenzioso di tutti siamo riusciti a portate in un evento mille persone. C’è un fatto che è stata la cartina di tornasole della serata: quando Olivieri si è esibito nel suo viscerale dialetto abruzzese e la platea è scoppiata ripetutamente a ridere abbiamo capito che gli intervenuti non erano lombardi. Non avrebbero potuto capirlo. Erano tutti rigorosamente abruzzesi e molisani”.

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