Ombrina Mare: il Wwf lancia l'allarme sui rischi ambientali

"Progetto intrinsecamente impraticabile"

20 Marzo 2013   13:07  

"Il progetto di Ombrina Mare, comprendente una piattaforma ed una nave-raffineria, ed approvato con l'ombra di pesanti vizi di forma, comporterà danni enormi per l'ambiente, non solo quello circostante".

L'allarme é stato lanciato stamani dal Wwf Abruzzo, in una conferenza stampa presso il caffé letterario di Pescara, attenendosi ai dati raccolti dallo Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) effettuato dalla compagnia MOG.

La piattaforma, che secondo il progetto dovrebbe stazionare per 25 anni a soli 6 km dalla terraferma, sarebbe collegata a 4-6 pozzi da perforare nei suoi immediati paraggi nell'arco di 6-9 mesi, producendo solo in tale fase più di 14.000 tonnellate di fanghi ed altri rifiuti, e rendendo impossibile l'ancoraggio per circa 1500 ettari di circostante fondale marino.

La piattaforma sarebbe inoltre collegata ad una grande nave-raffineria FPSO, lunga 320 metri, larga 33 ed alta 54, destinata a tre operazioni, nell'ordine separazione dell'olio dal gas naturale, dissalazione e desolforazione del gas, che sarebbe in grado di stoccare oltre 50.000 tonnellate di olio, che una volta al mese si provvederebbe a trasferire su un'altra nave che provvederebbe al trasporto del materiale verso varie destinazioni. In totale, di fatto, il processo di estrazione del petrolio durerebbe 26 anni. 
Un periodo di tempo durante il quale potrebbero avere luogo incidenti di vario tipo, in particolare immissioni di petrolio in mare, che purtroppo, secondo studi effettuati dalle stesse compagnie petrolifere, sono molto frequenti e producono danni non preventivati tutt'altro che trascurabili.

Non vanno dimenticate, poi, le circa 2.400.000 tonnellate di fumi (di cui almeno 10.000 inquinanti) che gli impianti immetterebbero nell'atmosfera.

In poche parole, ha denunciato il Wwf Abruzzo, "il progetto Ombrina Mare é intrinsecamente incompatibile dal punto di vista ambientale non solo con il futuro della Costa dei Trabocchi, che tra l'altro dal 2001 é considerata a tutti gli effetti un parco nazionale, ma con quello di tutto l'Adriatico, dal momento che perdite di olio e fumi, a causa dei venti e delle correnti marine, verrebbbero poi trasportati per vari chilometri".

Lorenzo Ciccarelli

 


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