Omicidi a causa dello sport e frustrazione.

Ritratto di un'Italia "malandata".

25 Maggio 2010   11:31  

Lo Sport è l'insieme delle attività fisiche e mentali compiute per migliorare la condizione dell'apparato psico-fisico dell'individuo.

Secondo la definizione di Bernard Jeu, "nello sport si ritrovano tutti gli aspetti del reale: l'estetica (poiché lo sport si osserva), la tecnica (perché lo sport si apprende), il commercio (poiché lo sport si vende bene e fa vendere altrettanto bene), la politica (lo sport è l'esaltazione del luogo, della città, e nello stesso tempo è anche superamento delle frontiere), la medicina (lo sport implica l'esercizio del corpo) il diritto (senza l'universalità delle regole la competizione non è più possibile), la religione (lo sport vi trova le sue origini, ma si presenta anche - almeno si dice- come una religione dei tempi moderni)".

In Italia secondo la riforma dell'art. 117 della Costituzione, l'ordinamento sportivo fa parte delle competenze legislative concorrenti tra Stato e Regioni.

In particolare l'art. 56 del DPR 616/77 dice "...Le funzioni amministrative relative alla materia «turismo ed industria alberghiera» concernono tutti i servizi, le strutture e le attività pubbliche e private riguardanti l'organizzazione e lo sviluppo del turismo regionale, anche nei connessi aspetti ricreativi, e dell'industria alberghiera, nonché gli enti e le aziende pubbliche operanti nel settore sul piano locale. Le funzioni predette comprendono fra l'altro: a) le opere, gli impianti, i servizi complementari all'attività turistica; b) la promozione di attività sportive e ricreative e la realizzazione dei relativi impianti ed attrezzature, di intesa, per le attività e gli impianti di interesse dei giovani in età scolare, con gli organi scolastici. Restano ferme le attribuzioni del CONI per l'organizzazione delle attività agonistiche ad ogni livello e le relative attività promozionali. Per gli impianti e le attrezzature da essa promossi, la regione si avvale della consulenza tecnica del CONI..."

Un tempo il concetto di sport ben si conciliava con lo stare insieme, il socializzare, l'andare a vedere le varie competizioni con spirito di allegria ed amicizia, gioendo insieme della gara.

Purtroppo sono ormai svariati anni che non è più così.

Le notizie che si susseguono sui giornali in questi giorni mi hanno fatto riflettere su come lo sport sia divenuto una valvola di sfogo della "rabbia", dello stress, dell'insoddisfazione e della frustrazione della nostra Bella Italia.

La vittoria dell'Inter in Campionato ed in Champions League avrebbe dovuto essere un vanto per lo sport italiano indipendentemente dal "tifo" per la propria squadra del cuore ed invece si è trasformata in un motivo per litigare ed uccidere .

Sul Corriere della Sera del 24 Maggio 2010 leggo "Un'offesa a Materassi. Ucciso tifoso della Juve". Cosa sarà mai successo? Vado avanti ed apprendo un pensionato interista, in un bar di Torino, ha ucciso a coltellate un 63 enne juventino che faceva commenti negativi e sprezzanti sulla squadra dell'Inter e sui suoi componenti. Il tutto probabilmente istigato dalla maglietta del difensore Marco Materazzi che portava scritto "Rivolete anche questa?"

Ricordo che solo una settimana fa, ad assurgere agli onori delle cronache c'era stato un altro brutto episodio, dopo i quarti di finale di Champions, quando il 50enne Carlo Antonucci aveva ucciso a colpi di pistola un operaio 40enne. Senza considerare i terribili episodi accaduti a Verona con i tifosi del Pescara ed altri simili.

Pistola, coltelli, spranghe; ma può essere che la cronaca nera si debba occupare quotidianamente di sport?

Il ritratto dell' Italia è quanto mai drammatico. Tutto ciò che sta accadendo: la disoccupazione , la tristezza dei giovani, la preoccupazione degli adulti sta diventando una bomba innescata e pericolosissima.

Certo bisogna anche dire che il buon esempio dovrebbe venire dai giocatori e dagli allenatori: fondamentale il cosiddetto terzo tempo.

Inoltre occorrerebbe regolamentare ed essere conseguentemente più severi per quanto riguarda le scritte sulle magliette e gli striscioni offensivi, senza dimenticare che non basta eliminare il consumo dell'alcool dentro lo stadio, bisognerebbe vigilare anche sulle condizioni di lucidità dei tifosi che organizzati accedono alla visione delle competizioni.

Questo perché anche se le risse iniziano come semplici parapiglia fra tifosi, mancando un'adeguata coscienza, possono risolversi in tragedia: due persone sono morte nel giro pochi giorni e 4 famiglie sono distrutte a causa di questi eventi.

La definizione dello sport in Italia è cambiata e la funzione sociale si è trasformata in antisportività, un antivalore che purtroppo molti adulti insegnano fin dalla tenera età ai propri bambini.

 


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