Omicidio Ceci, il suo passato non c'entra

28 Febbraio 2012   14:51  

A circa 40 giorni dall'omicidio di Italo Ceci in pieno centro a Pescara, inquirenti al lavoro senza pause per far, come dire, quadrare i conti rispetto ad un ipotesi che sembra prevalere sulle altre, anche se i parenti della vittima, tramite il loro avvocato Monica Ruscillo, sembrano voler dirottare l'attenzione su altri aspetti.

L'ipotesi sulla quale si stanno concentrando gli investigatori fa inevitabilmente riferimento al passato di Ceci, all'epoca in cui faceva parte della banda Battestini, ma da quella prese presto le distanze quando si accorse che si stava degenerando nella violenza gratuita. Le sue rivelazioni risultarono fondamentali per la cattura di tutti i componenti. Una vendetta covata per così tanto tempo? Potrebbero esserci dei legami - secondo gli uomini della squadra omicidi di Pescara - tra quei fatti ed altri più recenti.

Ma intanto Italo Ceci, dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, aveva cominciato ultimamente a collaborare in qualche modo con essa, segnalando episodi di microcriminalità ed anche qualcosa di più - come sostengono i familiari, era diventato il vero paladino del quartiere tra Piazza Santa Caterina e Piazza Martiri Pennesi, dove tra l'aktro c'é il negozio di vernici che gestiva insieme al cognato. Una zona particolarmente frequentata da extracomunitari e scenario sempre più spesso di episodi poco edificanti.

"E' giusto che gli inquirenti indaghino a 360 gradi ed abbiamo fiducia in loro - ci riferisce l'avvocato Ruscillo - ma temiamo che Italo abbia pagato a caro prezzo la sua volontà di combattere in primo persona la piccola criminalità specie in questo quartiere


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