Omicidio Rea: Il marito "Vi prego, rispettate il mio dolore"

22 Aprile 2011   20:16  

"Ti accompagno...". "No, tanto torno subito". E' racchiusa in questo brevissimo scambio di battute la tragedia di Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell'esercito, marito di Carmela (per tutti Melania) Rea, 29 anni, scomparsa durante una passeggiata sul colle San Marco ad Ascoli il 18 aprile e trovata due giorni dopo massacrata a colpi di arma da taglio nei boschi a Ripe di Civiterlla (Teramo).

Salvatore ha dato l'allarme e ha partecipato alle ricerche fin dalle prima battute. Oggi è andato con i pm di Ascoli e Teramo che seguono il caso, in attesa di determinare la competenza territoriale, per un sopralluogo.

Trent'anni, alto, fisico atletico e capelli chiari, bomber scuro con cappuccio bordato di pelliccia, ha "mimato" tutte le fasi della gita fatta insieme alla moglie e alla figlioletta di 18 mesi sul pianoro dove si trova un'area giochi vicino a un chiosco e, un po' più lontano, un bar ristorante.

Con lui anche il fratello maggiore Rocco, poliziotto, due sorelle, il fratello di Melania, Michele Rea, e alcuni cugini, che da quando è stato scoperto il corpo della moglie non lo lasciano mai solo.

Prima un'altalena, poi un'altra, con il militare in servizio presso il 235/o reggimento Piceno, che "spinge" il seggiolino dove era seduta la piccola. Poi il racconto di quando la moglie si è allontanata per andare in bagno: Melania non voleva andare nei bagni pubblici, troppo sporchi, e così si è diretta verso il bar ristorante "Il cacciatore".

A quel punto lo scambio di battute che tanto tormenta Salvatore. Che oggi appena ricorda quelle frasi piange e dice ossessivamente "avrei dovuto fare di più, dovevo insistere per accompagnarla...".

Tre le strade per arrivare al ristorante: una che porta alla strada principale, poi un sentiero tra gli alberi e infine un'altra strada asfaltata che passa dietro l'area giochi e porta al bar con un percorso più lungo ma comunque in una zona tranquilla.

E' su quella strada che si perdono le tracce di Melania, mai arrivata al ristorante. Oggi Salvatore ha ripercorso i suoi passi, cercando invano una spiegazione alla scomparsa. Per lui sono "ore dolorose", racconta Rocco.

Salvatore riesce a farsi forza quando è impegnato, ma non appena si ferma a pensare crolla e scoppia in lacrime. Anche per i familiari quello che è successo "é un mistero. Tutto è possibile". Per loro l'unica certezza è che Salvatore e Melania erano "una coppia invidiabilé, giovani, belli e con un splendida bambina. Sposati da tre anni, avrebbero festeggiato l'anniversario di nozze tra qualche giorno".

Poi la tappa più difficile: altri 11 chilometri di strada, lungo la provinciale 53 che da Colle San Marco sale alla località sciistica di San Giacomo e poi scende fino al bosco delle Casermette, una pineta dove in un'area pic nic vicino ad un altro chiosco chiuso per la stagione dove è stato trovato il corpo sfigurato di Melania.

Il marito e il fratello della giovane donna ora depongono fiori mentre i carabinieri perlustrano la boscaglia circostante. Un'altra zona comunque nota a Salvatore, dato che lì vicino c'é un'area militare usata per gli esercizi di tiro.

Dopo la visita un altro cedimento: "vi prego - dice con voce incrinata - rispettate il mio dolore...Ho già detto quello che sapevo a chi di dovere...Rispettate il mio dolore".


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