Omicidio Rea, Parolisi: "Io in carcere, l'assassino di Melania libero"

Le indagine però proseguono

19 Luglio 2011   14:23  

"Io in carcere, l'assassino di mia moglie libero": così ha detto Salvatore Parolisi - secondo quanto apprende l'ANSA - poco dopo aver avuto la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare emesso contro di lui dal gip di Ascoli Piceno.

Con l'arresto di Salvatore Parolisi il gip di Ascoli Piceno ha sancito il trasferimento dell'inchiesta a Teramo, ma "le indagini non sono ancora finite". E' il commento di una delle fonti inquirenti di Ascoli.

"Mancano ancora alcuni risultati del Ris - spiega - gli accertamenti geologico-botanici e altre cose".

Accertamenti che ora saranno coordinati e valutati dalla Procura di Teramo, anche se uno dei pm ascolani, Umberto Monti, potrebbe essere applicato per l'inchiesta in Abruzzo: la decisione spetta alla Procura generale dell'Aquila, ma la procedura si prospetta piuttosto complicata.

Intanto in Procura ad Ascoli nessuno fa commenti, ma si respira un'aria di soddisfazione per un lavoro svolto in modo accurato "e con grande meticolosita", riconosciuto implicitamente dal gip che ha recepito in toto l'impostazione dei magistrati e degli investigatori dei carabinieri e anche le motivazioni indicate dai pm: inquinamento delle prove e pericolo di reiterazione del reato. Secondo la stessa fonte, le indagini "sono state a 360 gradi" e non hanno imboccato subito la pista dell'uxoricidio, "ci sono state varie ipotesi che sono state vagliate e approfondite".

Poi progressivamente il perimetro "si è ristretto", di fronte ai risultati dell'autopsia, agli accertamenti di polizia scientifica e alle indagini "tradizionali" condotte sentendo testimoni su testimoni. Ma anche di fronte alle bugie e alle contraddizioni in cui è caduto l'unico indagato, "iscritto nel registro degli indagati in una fase piuttosto avanzata", segno appunto che tutte le altre piste erano state già battute ed escluse.


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