Omicidio Rea: Parolisi già il 19 aprile parlava al passato di Melania

23 Luglio 2011   12:50  

 Appena trenta ore dopo la scomparsa di Melania, Salvatore Parolisi parlava di lei già al passato. Lo si scopre rileggendo una delle duemila pagine dei cinque faldoni dell’inchiesta appena passata alla procura di Teramo.
E’ la testimonianza completa  di Raffaele Pagano, caporal maggiore del 235° Reggimento Piceno proprio come Parolisi. Il 19 maggio, intorno alle quattro di pomeriggio, Pagano racconta ai carabinieri di quella sera di un mese prima e offre ricordi nitidissimi: «Ci dirigemmo verso Colle San marco da Folignano, per una strada che io non avevo mai fatto. A San Marco trovammo i parenti della moglie di Parolisi e al riguardo ricordo che all’arrivo di uno zio della moglie, rivolgendosi al suocero, diceva: cosa è venuto a fare questo qui che a Melania non gli piaceva e nemmeno a me piace. Della frase mi colpi il fatto che lui parlava della moglie al passato quando ancora non si sapeva della sua morte». Ma non nota, Pagano, quello che poi gli investigatori avrebbero notato. Parolisi non si serve solo di un verbo al passato -errore perfino comprensibile nella concitazione di quei momenti- ma lo accosta lucidamente e con proprietà di linguaggio a un presente, al suo presente, a quel «nemmeno e me piace» che oggi fa venire i brividi. Come fa venire i brividi un’altra annotazione del caporale Pagano, che si riferisce a tutto il pomeriggio precedente, passato da Parolisi inspiegabilmente in caserma invece che sulla scena delle ricerche: «In realtà non è che mostrasse eccessiva preoccupazione per la situazione anche se ormai erano più di 24 ore che la moglie non si trovava». 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore