Omicidio Rea: "Parolisi non chattò con i trans". E la perizia del computer lo scagiona

11 Aprile 2012   18:51  

Il computer di Parolisi sembra parlare chiare, l'interprete è il perito della difesa, l'ingegner Paolo Reale, consulente informatico che ha scandagliato a fondo il computer del caporalmaggiore. 

I risultati della perizia sono ora alla base di un esposto-querela che il legale di Parolisi, l'avvocato Federica Benguardato, ha presentato alla procura di Teramo per fare chiarezza sull'illegittima diffusione di notizie coperte dal segreto d'ufficio, poi pubblicate sui quotidiani e diffuse in trasmissioni televisive.

Ciò che ermerge dal lavoro di Reale è che Parolisi non ha mai contattato e non ha intrattenuto conversazioni in chat con transessuali.

Secondo l'ingegner Reale, lo stesso che ha lavorato per la famiglia di Chiara Poggi nel delitto di Garlasco, anche la relazione dei Ros aveva sottolineato la difficoltà di copiare il disco fisso dei pc di Parolisi.

Nessuna traccia, dall'analisi delle memorie, delle cronologie e dei file, ricondurrebbero a contatti in chat; anzi, le mail riferite a transessuali sono state bloccate in quei pc.

Erano stati anche gli stessi trans, titolari di quegli indirizzi mail, una ventina in tutto, identificati e sentiti dagli investigatori, a riferire di non aver mai conosciuto Parolisi se non dopo il delitto attraverso le trasmissioni e le interviste televisive e sui giornali.

"È stato Salvatore a volere fortemente questi accertamenti per tutelare anche e soprattutto la sua figura di padre - sostiene il legale Federica Benguardato - che sta lottando per poter rivedere la figlia, che non incontra dal giorno del suo arresto, il 19 luglio scorso. La perizia, in particolare per il giorno del 20 aprile, dimostrerebbe che il computer di Parolisi, disponibile anche in caserma, ha navigato in Internet per la ricerca di un numero telefonico, su un sito di una banca e per consultare la posta elettronica".


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