Omicidio Rea: Salvatore Parolisi in isolamento, si prepara alla difesa

Il riesame al tribunale de L'Aquila?

23 Luglio 2011   09:47  

Al terzo giorno di carcere, in isolamento, Salvatore Parolisi ha chiesto un quaderno e una penna per prendere appunti, dopo aver "puntigliosamente" contestato punto per punto tutte le accuse che gli vengono mosse dalla Procura di Ascoli, accolte dal gip Carlo Calvaresi.

Insomma, se qualcuno poteva pensare che sarebbe crollato, che fosse ormai pronto per una confessione dopo mesi di pressione e l'arresto, "si sbaglia di grosso", dice uno dei suoi legali, l'avv. Valter Biscotti. Annunciando che il suo assistito "parlerà al Riesame". Biscotti dà infatti per scontato che il gip di Teramo "ratificherà e basta, quindi andremo al Riesame all'Aquila, ed é lì che ci difenderemo".

Ieri, Parolisi, si è avvalso invece della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Ascoli, come aveva fatto nel primo interrogatorio da indagato. E mentre l'inchiesta sta migrando verso Teramo - la procedura per il trasferimento degli atti è già avviata - non è detto che il caporalmaggiore dell'esercito venga trasferito in un altro carcere.

Potrebbe restare infatti a Marino del Tronto, dove il giudice ha già autorizzato colloqui con i fratelli e un cognato. La difesa oggi ha incontrato il proprio consulente, professor Lorenzo Varetto, medico legale torinese, noto alle cronache per essersi occupato del delitto di Cogne e Garlasco. L'obiettivo è smontare le conclusioni della perizia medico legale disposta dalla Procura di Ascoli che inchioderebbero Parolisi. Ma per Biscotti, "nell'ordinanza ci sono ampi margini per la difesa per lavorare con risultati positivi".

Di più non dice. Certo che non sarà facile capovolgere la situazione a favore del vedovo di Melania, che dalle carte emerge come un uomo incapace di gestire psicologicamente due pressioni, da parte della moglie, che non voleva perderlo, e da parte dell'amante, che a sua volta cercava di tirarlo dalla sua parte.

Alla ragazza, [OBLIO], si è rivolto ieri pomeriggio in un'intervista televisiva il papà di Melania, Gennaro Rea: "Io voglio ribadire a [OBLIO] di uscire allo scoperto, vorrei sapere se ha il coraggio di dire che Valentina, l'amica di mia figlia, ha detto il falso riguardo le minacce telefoniche che Melania le aveva fatto. Io da padre sono molto rammaricato per questa signorina, e credo che tutto ruoti attorno al tradimento di Salvatore sfociato poi in questo orrendo omicidio".

Sì, è quello che ipotizzano anche gli inquirenti. Ma cosa é scattato nella mente di Parolisi nel momento in cui ha tirato fuori dalla tasca il coltello per infierire con decine di coltellate sulla moglie? "Melania deve averlo punto sul vivo", é il commento, ormai a bocce ferme, di un investigatore.

Quel giorno, si pensa, Salvatore deve aver cominciato ad accennare alla donna che per le vacanze di Pasqua si sarebbe visto per due giorni con [OBLIO] (nei contatti su Facebook con l'amante Parolisi parla della separazione come cosa quasi fatta, ma non sembra credibile).

Questo deve aver mandato su tutte le furie la moglie, che a quel punto potrebbe aver cacciato fuori le unghie minacciandolo di non fargli più vedere la bambina, di mettergli contro i propri familiari.

Ma forse gli è scappata di bocca un'ingiuria, può averlo ferito ricordandogli certi suoi contatti 'proibiti' su Internet (i carabinieri stanno ancora facendo accertamenti in questa direzione). Può averlo minacciato di svelare possibili vergognosi segreti della caserma.

Tutti punti sensibili per Parolisi, e la povera Melania deve aver, purtroppo per lei, fatto centro.


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