Omicidio Rea: alla ricerca febbrile di un prova

15 Luglio 2011   10:32  

Mentre gli inquirenti si concentrano sulle indagini che vedono indagato Salvatore Parolisi per l’omicidio volontario di Melania Rea, la famiglia della vittima vuole dal caporal maggiore la verità. L’ultimo appello, dopo quello del padre di Melania, arriva dalla madre che nel corso della trasmissione televisiva ‘Chi l’ha visto?’ ha rivolto proprio al genero un appello affinchè parli e racconti cosa è avvenuto veramente quel giorno.

Secondo le ultime indiscrezioni investigative, le celle telefoniche di Parolisi e Melania avrebbero agganciato, il giorno della scomparsa della donna, la stessa zona. Zona che corrisponde a quella del ritrovamento del corpo della vita della donna, due giorni dopo la sua scomparsa. Circostanza che smentisce Parolisi. Il caporal maggiore ha sempre sostenuto di non essersi recato lì ma di essere stato con la famiglia al Pianoro.

Una ricostruzione che più volte era già stata messa in dubbio dagli inquirenti, che mai avevano trovato riscontro nelle testimonianze di altri presenti nella zona quel giorno. La sensazione è che la famiglia di Melania non creda alla colpevolezza di Parolisi, ma che abbia la certezza che il caporal maggiore sappia qualcosa che non ha ancora detto e che potrebbe essere utile alle indagini.

Queste le parole della mamma di Melania, rivolgendosi al caporal maggiore dell’esercito: “Mi deve dire quello che è successo. Io non ci credo che quel giorno sono stati a Colle San Marco. L’ho detto anche a Salvatore e lui non mi ha risposto”, poi ha proseguito il suo appello al genero dicendo: “Ti prego me lo devi dire, per Vittoria non mi fare stare con questa angoscia”. Intanto proseguono gli accertamenti tecnici su più fronti. C’è da capire ancora perchè Parolisi abbia cancellato il suo profilo Facebook ‘Vecio Alpino’ un giorno dopo la scomparsa di Melania e se nei messaggi cancellati scambiati con l’amante Ludovica ci sia qualcosa di compromettente.

Ma proseguono anche le analisi sui vestiti e sulle valigie sequestrate la settimana scorsa al caporal maggiore. Si attendono inoltre i risultati dell’autopsia sul corpo della donna, a cura di Adriano Tagliabracci, che dovrebbero essere resi noti entro la fine di luglio. Tutti elementi che potrebbero contribuire a completare il mosaico. Per il momento c’è un indagato e tanti indizi, ma nemmeno l’ombra di una prova concreta contro Parolisi.


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