Omicidio Rea: chiusa l'inchiesta

12 Gennaio 2012   10:43  

Cadono le ipotesi sui segreti legati alla vita di Caserma, rimane in piedi il solo movente passionale. Non c'è stato nessun complice, ma solo l'assassino che, secondo i dieci faldoni delle indagini, non può che essere Salvatore Parolisi.

Il caporal maggiore avrebbe ucciso Melania Rea colpendola alla spalle, mentre la donna era impossibilitata a fuggire per i pantaloni e gli slip scesi fino alle caviglie e lo stesso Salvatore Parolisi avrebbe poi deturpato e firmato il corpo con una svastica per depistare le indagini. Il movente? Liberarsi dalla scomoda situazione in cui si trovava, inttrappolato tra amante e moglie.

Le prove che sostengono le accuse ai danni del caporal maggiore si poggiano sui dati del cellulare, che ha sempre agganciato le celle di Ripa, smontando la difesa di Parolisi, che diceva di trovarsi altrove a giocare con la figlia, e i capelli di Melania strappati durante la colluttazione.

Rimane solo un piccolo buco nell'impianto accusatorio. Non si può stabilire con esattezza a chi appartengono le impronte trovate sul legno della baita del bosco di Ripe. Secondo gli inquirenti appartengono all'assassino che poi ha fatto scomparire vestiti e scarpe sporchi di sangue.

Entro due giorni dovrebbe essere apposta la firma sulla richiesta del giudizio immediato per Salvatore Parolisi.


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