Omicidio Rea: domani, un anno fa, la morte di Melania uccisa da 35 coltellate

17 Aprile 2012   11:21  

Domani cadra' l'anniversario della morte di Melania Rea. Un anno fa, alle Casermette di Ripe di Civitella (Teramo), la giovane donna di Somma Vesuviana, moglie del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, venne uccisa con 35 coltellate e il corpo seminudo violato venne ritrovato da un cercatore di funghi che s'imbatte', due giorni dopo, nel cadavere della donna sul quale era conficcata una siringa e che aveva accanto un laccio emostatico. L'uomo si reco' presso una cabina telefonica di piazza San Francesco a Teramo e al centralino della polizia, senza rivelare la propria identita', segnalo' il corpo.

Le indagini scattarono immediatamente. Secondo la ricostruzione iniziale dei fatti, Melania scomparve da Colle San Marco (Ascoli Piceno) dove lei, il marito e la figlioletta si recarono per una giornata di relax. Si ritenne che il delitto fosse stato compiuto a Colle San Marco e che il corpo fosse stato trasportato e abbandonato nella vicina Ripe. Per questo motivo la competenza passo' alla procura di Ascoli che a distanza di tempo iscrisse nel registro degli indagati il marito Salvatore ordinandone poi la carcerazione. L'autopsia chiari' l'ora del delitto grazie soprattutto all'esame dei liquidi intestinali che circoscrissero il momento in cui vennero consumati l'ultimo pasto e l'ultimo caffe': Melania era stata uccisa a Ripe. La competenza venne cosi' trasferita a Teramo che prosegui' le indagini. Mesi e mesi di perizie, audizioni testimoniali, intercettazioni telefoniche; poi la storia di Salvatore con l'amante, la soldatessa Ludovica, le lettere, i messaggi. 

E ancora le analisi dei carabinieri del Ris sul luogo del delitto, sul corpo della donna (la famosa traccia del Dna del sottufficiale lasciata sulla bocca di Melania come fosse l'ultimo bacio), nella casa dei coniugi Parolisi a Folignano, la repertazione di oltre cento elementi. Poi i riscontri del Ros sui tabulati telefonici, le analisi del dna dei tre macedoni che si trovavano a Colle San Marco, le testimonianze di chi si trovava a Colle San Marco, della vedetta di Ripe, del fiuto dei cani molecolari. Nel frattempo accusa e difesa affilavano le armi. Contro Parolisi il gip di Teramo reitero' la custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Ascoli, il Riesame confermo' come pure la Cassazione. Per la procura di Teramo, Salvatore Parolisi e' l'unico colpevole dell'assassinio della moglie sul cui conto pesano anche diverse aggravanti. Per la difesa di Parolisi sono solo indizi ma nessuna prova. Per i suoi avvocati l'assassino e' fuori. Le parti civili, tra cui la figlioletta, vogliono solo la verita' e che venga fatta giustizia. Anche per loro, a questo punto, Parolisi e' il solo che possa aver commesso l'uxoricidio. Il processo e' incardinato a Teramo. Dopo la prima udienza del 27 febbraio davanti al gup, il 12 marzo e' stata accolta la richiesta di giudizio immediato condizionato alla superperizia scientifica chiesta dalla difesa. Il 30 marzo c'e' stata una nuova udienza per l'affidamento degli incarichi ai periti. Il 30 maggio saranno sentiti i tre macedoni. Successiva tappa del processo il 13 luglio prossimo. 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore