Omicidio Rea, il papà di Melania: "A Salvatore auguro ogni male"

19 Luglio 2011   21:11  

SOMMA VESUVIANA (NAPOLI) (dall'inviato Ansa Alfonso Pirozzi) Il papà di Melania Rea questa volta non ha usato mezze parole. La consueta prudenza delle scorse settimane ha ceduto il posto all'ira. Al genero, arrestato in mattinata per l'omicidio della figlia, ha augurato, infatti,"tutto il male". Gennaro Rea è amareggiato, ferito dentro perché parlando del genero dice di aver di aver scoperto di avere avuto "un clone in casa mia". "Ho scoperto che non era quello il Salvatore che ho conosciuto per dieci anni e che mia figlia adorava. Mia figlia lo ha sempre amato - ha detto Gennaro Rea - ed è morta per i valori e per l'amore che aveva per lui".

Per la famiglia Rea, come spiega il fratello della vittima Michele, quella di oggi non è stata una bella giornata "perché ora inizia la fase più difficile". E' quella che si vivrà nelle aule di giustizia, quella delle battaglie tra accusa e difesa. Forse loro, pur nutrendo non pochi dubbi, si aspettavano che le ombre su Salvatore, sul papà della loro adorata nipotina, si diradassero.

Lo speravano soprattutto per la bambina alla quale un giorno, ha detto lo zio Michele, "se le accuse verranno confermate, sarà difficile spiegare cosa è accaduto. Noi per lei speriamo un'esistenza tranquilla, così come è stata per me e per mia sorella fino a quel 18 aprile". E' il giorno della scomparsa e, per il medico legale, anche della morte, avvenuta in maniera atroce di quella giovane mamma che tutti descrivono come un gran bella ragazza, una donna solare innamoratissima del papa della sua bimba. "Non posso pensare che Salvatore abbia infierito sul cadavere di mia figlia, non ci sono appellativi per apostrofarlo, aggettivi da dedicargli", ha detto ancora Gennaro Rea pensando ad uno scempio brutale.

Oggi il primo pensiero dei Rea è quello di tutelare la piccola Vittoria che ha dato loro, insieme alla incondizionata fiducia che hanno avuto nella giustizia, la forza di andare avanti, di vivere questi tre mesi drammatici. "Dalla scomparsa di Melania il 18 aprile scorso, al ritrovamento del cadavere, alle tante bugie che Salvatore ha pronunciato", ha detto sconvolto Michele Rea che dopo aver appreso la notizia dell'arresto di suo cognato è andato al cimitero per fermarsi dinanzi alla tomba della sorella. "I miei genitori hanno sempre considerato Salvatore un figlio. Gli abbiamo sempre voluto bene", ha aggiunto Michele Rea confessando una grande delusione.

La mamma di Melania, che nei giorni scorsi aveva lanciato un accorato appello affinché si facesse presto luce sulla questione, accompagnata dal figlio Michele ha lasciato la villetta di via Pomentella, a Somma, forse anche per sfuggire all'assedio dei giornalisti e degli operatori televisivi. In lei c'é troppo dolore. A 24 chilometri di distanza da Somma Vesuviana, a Frattamaggiore, nella casa di Salvatore Parolisi c'é sconcerto. Gli anziani genitori del militare non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Come gli altri familiari credono nell'innocenza di Salvatore. La sorella lo ha sentito ieri al telefono per l'ultima volta: il caporalmaggiore dell'Esercito si è detto tranquillo "perché innocente" ma questa mattina dai tg hanno appreso del suo arresto.


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