Omicidio Rea, il procuratore Renzo: "Menzogne Parolisi sulla scomparsa lo indicano responsabile"

19 Luglio 2011   12:26  

"Le menzogne sulle fasi della 'scomparsa' di Melania denunciata dal marito il 18 aprile non possono spiegarsi se non con una responsabilità personale di chi le ha dette. Questo, insieme ai risultati delle analisi scientifiche coerenti col quadro investigativo, ci ha spinto a chiedere l'arresto del marito, Salvatore Parolisi". Così ha commentato con l'ANSA il procuratore capo di Ascoli, Michele Renzo, dopo l'arresto del caporalmaggiore per l'omicidio volontario aggravato da crudeltà eseguito questa mattina dai carabinieri di Ascoli.

Renzo ha anche voluto rendere merito ai suoi sostituti Monti, Pirozzoli, Picardi e Piccioni, ma anche ai carabinieri e a chiunque abbia, a vario titolo, lavorato all'inchiesta per la morte di Melania. "Non si è risparmiato nessuno". L'inchiesta passerà presto per competenza alla Procura di Teramo, nel cui territorio è avvenuto, in base agli accertamenti medico legali, l'omicidio. Al momento non è prevista l'applicazione di magistrati di Ascoli alla Procura teramana per affiancare i magistrati del posto, che inizialmente avevano partecipato alle prime fasi dell'inchiesta curando, attraverso il pm Greta Aloisi, l'autopsia, prima che tutto passasse nelle mani dei pm ascolani. "Il più è fatto - conclude Renzo - e non abbiamo intenzione di estendere i nostri tentacoli in Abruzzo".


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