Omicidio Rea, nuovi test sui Dna trovati sul luogo del delitto

21 Dicembre 2011   09:37  

La Procura di Teramo ha chiesto ai carabinieri del Ris di effettuare nuovi esami sulle tracce di Dna trovate sulle unghie di Melania Rea, assassinata il 18 aprile nel bosco di Ripe di Civitella del Tronto.

Si tratta di profili genetici sia maschili che femminili non riconducibili a quello del marito Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell’esercito da luglio in carcere con l’accusa di averla uccisa.

In questo modo i pm teramani intendono smontare un elemento ritenuto importante dalla difesa che da mesi chiede accertamenti anche su queste tracce, ritenendo che appartengono ad un'altra persone presente in quel momento sul luogo del delitto e che, quindi, potrebbe essere l'assassino.

La Procura di Teramo ha fatto prelevaree il Dna a trenta donne che Melania ha incontrato nei giorni precedenti alla morte e nella mattina del 18 aprile, il giorno dell’omicidio.

L'accusa mira a provare che si tratta di Dna di persone che la donna ha incontrato in normali situazioni quotidiane e non di una persona estranea che l’avrebbe uccisa. Più difficile la questione legata al Dna maschile. Sembra, infatti, che la quantità di Dna maschile trovato sul corpo, mescolato a quello della vittima, non consenta di ricostruire il profilo genetico completo. Ma sembra sufficiente per effettuare delle comparazioni e giungere ad una compatibilità. E quindi gli investigatori hanno fatto prelevare campioni di Dna anche a uomini incontrati dalla donna la mattina del 18 aprile.


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