Omicidio Rea: tre mesi dopo la morte di Melania resta un giallo ancora irrisolto

La scheda dell'Ansa

18 Luglio 2011   20:44  

Tre mesi fa esatti, il sorriso di Melania Rea si era spento per sempre, e il suo corpo, trafitto da una trentina di fendenti inferti con armi e in tempi diversi, era riverso nella pineta di Ripe di Civitella (Teramo), il Bosco delle Casermette, in una terribile solitudine e in attesa che qualcuno lo scoprisse, mentre i parenti ignari la cercavano ovunque. Ma solo il suo assassino, e un suo eventuale complice, sapevano che era lì, dove sarebbe restato per quasi due giorni.

La mattina di quel 18 aprile Melania, accompagnata dal marito Salvatore Parolisi, che oggi è indicato dalla Procura di Ascoli come il suo carnefice, ha in programma due visite mediche, una prescritta a lei, l'altra alla bambina. Cose di poco conto. Fatti gli accertamenti tutti e tre se vanno al supermercato, per comperare qualcosa da portare giù a casa, in Campania, dove trascorreranno qualche giorno di vacanza per Pasqua.

Le telecamere del centro commerciale riprendono lei, in jeans e giubbetto, una grande borsa e scarpe da ginnastica, gli occhiali da sole, bella e imponente, con i suoi lunghi capelli neri. A ruota la segue Salvatore, con la piccola Vittoria in braccio. Melania, che tutti hanno imparato a conoscere dalle foto o dal video del matrimonio, con il suo sorriso seducente e lo sguardo scuro sognante, sembra imbronciata.

Forse lo è davvero, perché ha scoperto che il marito tanto amato continua a vedersi con una soldatessa, Ludovica P., e che forse ha intenzione di avvelenarle le feste incontrandosi proprio in quei giorni con la ragazza. La famigliola torna a casa. Melania mangia una piadina e beve un caffé, poi telefona alla mamma: "La visita? Tutto bene. Adesso andiamo con Salvatore e la piccina a Colle San Marco".

Sono le 13.30. Dalle 14 la vita di Melania viene inghiottita da un buco nero. Salvatore dirà che sul pianoro di Ascoli ci sono andati davvero, ma che poi la moglie si è allontanata in cerca di un bagno ed è scomparsa nel nulla. La perizia medico legale dirà che lì non ci sono mai stati, perché alle 14.30 circa Melania era già morta o agonizzante, all'ombra dei pini nel Bosco delle Casermette.

Da allora molti misteri si sono intrecciati al dolore di chi l'ha amata, ma oggi un pool di magistrati ha raggiunto una certezza: l'ha uccisa Parolisi, che tre mesi fa, in queste stesse, ore, batteva i boschi insieme a parenti, amici, carabinieri e volontari in cerca di una donna che era già morta, e che poco distante trascorreva, da sola, la sua notte più lunga.


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