Omicidio Rigante, pg chiede conferma condanna per tutti

22 Gennaio 2015   14:44  

 La conferma della sentenza di primo grado, relativa all'omicidio del pescarese Domenico Rigante, e' stata chiesta alla Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila dal pg Romolo Como.

I fatti si verificarono, nel corso di una sorta di spedizione punitiva, il primo maggio del 2012, sul pianerottolo di casa della vittima, in via Polacchi a Pescara. In particolare per il principale imputato, Massimo Ciarelli, sono stati chiesti 30 anni di reclusione.

Per lui l'accusa e' di omicidio volontario premeditato. Diciannove anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario sono stati chiesti per Domenico Ciarelli, nipote di Massimo, e i cugini Luigi, Antonio e Angelo Ciarelli, accusati di omicidio volontario, che quella sera accompagnarono Ciarelli nell'abitazione di Rigante che fu raggiunto da un colpo di pistola al gluteo che poi risulto' fatale.

Gli imputati erano stati giudicati in primo grado il 3 febbraio scorso, con rito abbreviato, dal gup del Tribunale di Pescara Gianluca Sandrea. I quell'occasione il pm Salvatore Campochiaro aveva chiesto per Ciarelli la pena dell'ergastolo non riconoscendo alcuna attenuante agli imputati. La sentenza e' attesa per domani. 


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