Omicidio di Annamaria D'Eliseo: Inizia il Processo in Corte d'Assise

La fase istruttoria prende il via con le testimonianze dei carabinieri

14 Giugno 2024   16:59  

È iniziata oggi a Lanciano la fase istruttoria del processo in Corte d'Assise per l'omicidio di Annamaria D'Eliseo, 60 anni, deceduta il 15 luglio 2022. Aldo Rodolfo Di Nunzio, 72 anni, marito della vittima, è accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio. L'uomo è difeso dagli avvocati Alberto Paone e Nicola De Fuoco, subentrato a Silva De Santis.

Durante l'udienza, sono stati ascoltati i carabinieri che hanno condotto le indagini. Secondo l'accusa, Di Nunzio avrebbe strangolato la moglie con fili elettrici nella cantina-garage della loro abitazione a Iconicella di Lanciano, inscenando poi un suicidio. Tuttavia, l'autopsia non ha chiarito se si sia trattato di omicidio o suicidio.

La difesa sostiene che si tratti di un processo indiziario, poiché non vi sono prove schiaccianti di colpevolezza. È emerso che Di Nunzio era in cura presso il centro di igiene mentale di Lanciano, mentre la moglie era seguita dal medico di famiglia per una forma di depressione. I carabinieri hanno testimoniato che non vi sono segni di colluttazione e che nel garage non erano presenti ganci per un eventuale impiccamento.

Di Nunzio, ex ispettore dei vigili del fuoco, è stato arrestato l'11 gennaio scorso, inchiodato da un file audio del sistema di videosorveglianza esterno dell'abitazione. L'analisi del consulente della Procura, Christian Franciosi, ha isolato sei secondi in cui si sentono le grida della donna, mentre la consulenza della difesa, a cura del fonico forense Marco Perino, sostiene che nell'audio emerga solo una voce maschile.

Il 14 maggio, la Corte d'Assise ha rigettato la richiesta della difesa per la remissione in libertà o la concessione dei domiciliari. Il tribunale del Riesame ha confermato questa decisione il 6 giugno. Al processo si sono costituiti come parti civili i cinque figli della vittima, rappresentati dall'avvocato Elisabetta Merlino, e l'associazione Dafne Ets, patrocinata dall'avvocato Pina Benedetti, che ha richiesto simbolicamente mille euro di risarcimento danni.

La prossima udienza è fissata per il 5 luglio, quando saranno ascoltati altri cinque testimoni, tra cui i carabinieri dei RIS di Roma e del Nucleo scientifico.


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