Omicidio di Frisa, arrestato il marito di Emilia Tortella

18 Dicembre 2010   14:00  

E' stato posto agli arresti domiciliari in un istituto per anziani Luigi Del Bello, 80 anni, di Frisa, con l'accusa di omicidio aggravato della moglie, Emilia Tortella, di 74 anni. Del Bello, secondo l'accusa, avrebbe colpito con dieci coltellate, di cui una letale al cuore, la moglie uccidendola, nella notte tra il 20 e il 21 luglio scorso. I carabinieri del nucleo operativo di Lanciano, questa mattina, hanno proceduto all'arresto di Del Bello nella casa della figlia dove l'anziano era ospitato dopo i fatti di luglio. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto con un'ordinanza gli arresti domiciliari confermando cosi' l'impianto accusatorio degli inquirenti.

"Un omicidio tra le mura familiari dovuto a un raptus". Cosi' il capitano dei carabinieri di Lanciano, Geremia Lugibello, ha definito l'omicidio di Emilia Tortella, 74 anni, per mano del marito, Luigi Del Bello, 80. Il fatto e' avvenuto nella notte tra il 20 e il 21 luglio scorso a Guastameroli, una frazione del comune di Frisa, a 15 km da Lanciano. Nei primi colloqui con gli inquirenti Del Bello aveva raccontato di una rapina, nel cuore della notte, durante la quale era stato malmenato da due o piu' rapinatori. I due anziani erano stati trovati nel letto alle 7 del mattino del 21 luglio dal figlio, Antonio Del Bello: il padre con il volto insanguinato per la frattura del setto nasale e la madre uccisa con varie coltellate. Luigi Del Bello, difeso dall'avvocato Sandro Sala del foro di Lanciano, aveva poi denunciato agli inquirenti il furto di un orologio a sostegno dell'ipotesi della rapina; l'orologio e' stato pero' ritrovato dai carabinieri nel cassonetto della spazzatura, nascosto sotto i rifiuti. Questo elemento, insieme al ritrovamento in un cassetto di un mobile al piano superiore dell'abitazione di 2.500 euro in contanti, hanno convinto gli inquirenti ad abbandonare la pista della rapina. Gli esami dei Ris di Roma, intervenuti nell'abitazione dei Del Bello a luglio, hanno successivamente confermato come nella notte tra il 20 e il 21 luglio nessun estraneo fosse entrato nella casa. Altro elemento importante per i carabinieri e' stata la compatibilita' della ferita al naso di Del Bello con l'anello che Emilia Tortella aveva al dito: e' molto probabile, secondo i carabinieri, che la moglie abbia cercato di difendersi dal marito al momento dell'omicidio dimenandosi con le braccia e colpendo con un pugno il naso, poi risultato fratturato, del marito. Il movente, secondo il capitano Geremia Lugibello del nucleo operativo di Lanciano, e' da ricondursi a una serie di circostanze: lo stato di frustrazione di Del Bello dovuto all'assistenza della moglie paralizzata negli arti inferiori e costretta a letto; il carattere particolarmente "forte e aggressivo" di Del Bello, contadino e emigrante, descritto dai carabinieri come un uomo dalla personalita' forte che non ha reagito emotivamente alla notizia dell'arresto; le divergenze con la moglie su un prestito di alcune migliaia di euro da accordare a uno dei due figli per l'avvio di un'attivita' commerciale. Le indagini sono condotte dal nucleo operativo di Lanciano e dal nucleo investigativo di Chieti con l'ausilio del Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Roma. Titolare del fascicolo e' il sostituto procuratore di Lanciano, Rosaria Vecchi, mentre a difendere Luigi Del Bello e' l'avvocato Sandro Sala del foro di Lanciano.


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