On. Fabrizio Di Stefano (FI), replica alle dichiarazioni del prof. Mattoscio.

09 Settembre 2015   17:00  

"Apprendo dai giornali della missiva inviata al sottoscritto dal Presidente della Saga, prof. Mattoscio. Mi stupisce che la prenda come un fatto personale, tanto più che, a mala pena lo conosco. Forse, frequentando il Presidente D' Alfonso ha acquisito quella  che qualcuno ha definito "sindrome da delirium omnipotentiae dalfonsianae"?.

E' il commento dell'on. Fabrizio Di Stefano (FI) alle dichiarazioni del prof. Mattoscio.

"Credo che, a questo punto, sia giusto chiarire alcune specifiche situazioni- continua Di Stefano:

1. In politica esistono le competizioni elettorali che determinano chi vince e chi perde: il Presidente D' Alfonso ha vinto con un grande successo le elezioni Regionali, e spetta a lui l'onore e l'onere di scegliere chi mettere alla guida degli enti di competenza regionale. Per cui non mi sogno minimamente di sostituirmi a lui nell'indicare un altro nominativo!

2. Poiché il prof. Mattoscio possiede un fulgido curriculum vitae, dovrebbe spiegare a me, che evidentemente non ho compreso bene, che cosa intendesse il legislatore nella legge 30 dicembre 2010 n. 240 ( la c.d. legge Gelmini) e all' art. 13 del precedente d.p.r. 11 luglio 1980 n. 382 "Aspettativa obbligatoria per situazioni di incompatibilità" quando al comma 10 affermava che:" Ferme restando le disposizioni vigenti in materia di divieto di cumulo dell'ufficio di professore con altri impieghi pubblici o privati, il professore ordinario è collocato d'ufficio in aspettativa per la durata della carica del mandato o dell'ufficio nei seguenti casi : nomina alle cariche di presidente, di amministratore delegato di enti pubblici a carattere nazionale, interregionale o regionale, di enti pubblici economici, di società a partecipazione pubblica, anche a fini di lucro".

In questo caso io intendo che chi è professore ordinario, come lo è lui, non può ricoprire né il ruolo di Presidente della Saga, né il ruolo di  Presidente di TUA , come il prof.  D' Amico ( il quale, peraltro con molto  più garbo e saggezza non ha replicato al mio appunto). 

3. Il prof. Mattoscio poi, ritengo non abbia compreso che il mio non è un peccato di lesa maestà nei confronti della sua persona, ma semplicemente la volontà di capire se le regole devono essere applicate e rispettate da tutti o meno ( o forse quando c'è lui in ballo, unitamente al Presidente D' Alfonso, le regole non devono essere rispettate?) 

4. Ci chiarisca infine una cosa: se non prende indennità ( è sia chiaro che non è questo ciò che gli contesto. Anzi, se un dirigente porta risultati concreti, è giustissimo che prenda un emolumento, e 20 mila euro sono anche pochi) come fa a destinare poi 20 mila euro per borse di studio o per altro ? Se viceversa li destina a questo scopo significa che è nella sua disponibilità gestire tale somma, e quindi, ha detto il falso (e con lui la Regione, quando ha affermato che non percepisce alcuna indennità)!

Mi comprenda bene il prof. Mattoscio : anche in questo caso non è la somma che contesto ma l'eventuale bugia che avrebbe detto, tanto più se tale bugia fosse stata riportata anche nella dichiarazione ufficiale che la Regione ha inviato al Ministero competente.  Spero che l'illustre prof. Mattoscio abbia finalmente inteso il senso della mia iniziativa che , lungi dal volere essere personalistica ( anche perché, per  dirla alla romana, del Professore "non me ne po frega de meno "), vuole semplicente provare a far rispettare le leggi della Repubblica Italiana".

 


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