Ore decisive per le candidature del Pd: è corsa ai posti sicuri, scontro sui paracadutati

Chiusa la parentesi di democrazia e partecipazione delle primarie, il Pd come tutti gli altri partiti, è alle prese in queste ore con le nomine dei futuri onorevoli. E alcuni passaggi ricordano i metodi in uso nelle monarchie quando si assegnavano baronie, blasoni e titoli nobiliari.

Al popolo italiano infatti  grazie al sistema elettorale Porcellum, che per carità è deprecato da tutti i partiti, non è concesso decidere con il loro voto da chi essere rappresentati in parlamento. 

Fatta questa doverosa (e dolorosa) premessa vediamo cosa si muove nella casa democratica, relativamente alla composzione delle liste per Senato e Camera

I cosiddetti ''paracadutati'', i futuri onorevoli nominati direttamente dalla segretaria nazionale e che sono stati risparmiati dalla scocciatura delle primarie, scenderanno tanto per cominciare in Abruzzo da quattro a tre, a seguito delle proteste più che legittime dei territorio e dei candidati locali.

Al Senato il primo paracadutato, almeno autoctono abruzzese, è l'onorevole settantanovenne di San Pio delle Camere Franco Marini, che viene piazzato al secondo posto nella lista dei senatori, lasciando dunque per galanteria il primo posto all'assessore comunale dell'Aquila Stefania Pezzopane, tra le più votate alle primarie e in un primo momento destinata alla lista blindata della Camera.

A seguire al terzo posto un altro paracadutato che sarà decisa dalla segreteria nazionale. Questi i tre dati eletti sicuri.

A seguire devono lottare e sperare in quarta posizione il capogruppo Pd in Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino, e al quinto posto Gianluca Fusilli, consigliere comunale a Pescara e vicesegretario regionale Pd. Davvero poche o nulle le possibilità di elezione per chi viene dopo, ovvero Patrizia Di Gregorio direttrice del servizio immunoematologia e medicina trasfusionale dell’ospedale di Chieti e Manola di Pasquale consigliere comunale a Teramo, che pure sono state premiate dai molti voti raccolti nelle primarie.

Passiamo alla Camera dei Deputati.

Qui si delinea sempre più la composizione del settebello, ovvero dei sette candidati nominati in base anche al risultato delle primarie, ai primi sette posti della lista considerati sicuri in base ai sondaggi e le ragionevoli previsioni dei risultati.

Al top il potentissimo senatore Giovanni Legnini, a seguire Antonio Castricone, segretario provinciale pescarese del Pd, il deputato uscente Tommaso Ginoble.

Al quarto posto un ''paracadutato'', al quinto posto Maria Amato, primario radiologo a Vasto e consigliere comunale, al sesto Vittoria D'Incecco, altra parlamentare uscente.

E poi al settimo posto l'aquilano Giovanni Lolli, che salirà di un gradino e dunque dovrebbe garantirsi una conferma, messa fino a ieri a rischio dalle ripartizioni che penalizzano i candidati della provincia dell'Aquila, meno popolosa e pesante  elettoralmente rispetto a Pescara e Chieti.

Un'ulteriore garanzia dovrebbe essere rappresentata dalla nomina di Legnini a sottosegretario, con conseguente posto che si libererà alla Camera.

Dietro a Lolli il sindaco di Cupello Angelo Pollutri, nell'ultimo posto che potrebbe in caso di risultato eccezionale del Pd valere una poltrona a Roma.

E anche qui in un futuro prossimo diventerà decisiva la candidatura e l'elezione di Legnini a presidente della Regione Abruzzo, con conseguente ripescaggio del primo dei non eletti.

A fare sostanzialmente numero infine nella lista della Camera Stefania Ferri, Giovanni D'Amico, Camillo D'Alessandro, Francesco Ciafardini, Lorenza Panei, Patrizia Di Gregorio.

Questo il quadro probabile delle nomine/candidature dei futuri parlamentari del Pd.  

Un quadro che però non sta affatto bene al segretario provinciale teramano del partito Roberto Verrocchio che ha chiesto al segretario regionale Paolucci di rispettare il mandato della direzione regionale: ''Secondo il regolamento delle primarie - ricorda Verrocchio - alla provincia di Teramo deve essere assegnato il secondo posto eleggibile immediatamente dopo le province di Chieti e Pescara.''

FT