PRIMO MAGGIO: PRC, PER LAVORO, SALARIO E SICUREZZA

29 Aprile 2008   11:55  
"Il Primo Maggio 2008 non puo' esaurirsi in una celebrazione formale del valore del lavoro, ne' in una giornata di vacanza e di svago. Il suo carattere di festa internazionale riconosciuta come tale in tutto il mondo e' frutto di una conquista storica del movimento operaio conseguita con lotte e sacrifici durissimi". Lo dice il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Marco Gelmini per il quale "essa va ricordata dunque nelle sua ragioni costitutive e celebrata in forme e modalita' coerenti con la sua origine. Cioe' - spiega Gelmini - come occasione di cortei e manifestazioni di lavoratori e lavoratrici che portano in piazza il lavoro come primaria questione dello sviluppo sociale,economico e democratico mai risolta una volta per tutte ma da sostenere e riproporre permanentemente, e al tempo stesso come occasione di grandi e gioiosi incontri popolari. E' cosi' che ci si sottrae al tendenziale svuotamento di senso che la giornata del primo maggio sta subendo da molti anni, reagendo a quella sua banalizzazione che la sta trasformando in un grande e diffuso palco per concerti piu' o meno 'spensierati' ovvero 'scacciapensieri'". Per Gelmini "non c'e' molto da festeggiare infatti se il lavoro in Italia e' il piu' malpagato nell'Europa dei 15, il piu' insicuro per infortuni invalidanti, malattie professionali e morti (cosiddette) bianche, con i piu' alti indici di precarieta' permanente e strutturale che sta negando, da ormai piu' di un decennio, presente e futuro all'insieme delle nuove generazioni. E tanto meno c'e da festeggiare in Abruzzo dove negli ultimi dieci anni sono morti circa trecento lavoratori ed e' da tempo aperta una vera e propria 'macelleria sociale' con piu' di 150.000 lavoratori precari e atipici,retribuzioni medie inferiori a 1000 euro mensili, un tasso di poverta' superiore alla media nazionale. E' tempo dunque - conclude il segretario regionale di Rifondazione - di scomodare seriamente lorsignori in Italia e in Abruzzo, quelli dei profitti e delle rendite immobiliari e finanziarie che continuano a crescere depredando il lavoro e l'ambiente,con una stagione di lotte sociali,sindacali e politiche che questo primo maggio, per quanto possa ancora apparire sonnolento e rutinario nelle dichiarazioni dei piu', gia' annuncia per i prossimi mesi come risposta ormai giunta a maturazione, e dunque necessaria e non piu' rinviabile". (AGI)

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