Padre soffoca figlio adottivo di 5 anni nella notte: "Sono stato colto da un raptus"

18 Luglio 2014   07:00  

Ha ucciso il figlio di 5 anni, soffocandolo. E' accaduto nella notte in una abitazione di Pescara. 

Sulla base di una prima ricostruzione, l'uomo, Massimo Maravalle di 47 anni, con problemi psichici, avrebbe utilizzato un cuscino per togliere la vita al bimbo di origine russa e adottato.

Ad accorgersi dell'accaduto e'stata la mamma, avvocato, che probabilmente in quegli istanti stava dormendo.

Sul posto sono giunti il personale del 118 e la mobile, diretta da Pierfrancesco Muriana, e il pm Andrea Papalia in attesa del medico legale, Christian D'Ovidio. 

Nel corso dell'interrogatorio avvenuto subito dopo l'arresto, il Maravalle, tecnico informatico, ha ammesso le proprie responsabilita' e ha detto di aver agito in preda a un raptus.

Ad accorgersi di tutto e' stata la moglie, P.S., che si e' svegliata nella notte, prima dell'una, e si e' accorta che il marito era sveglio e girava tra le stanze di casa. Quando gli ha chiesto che problema avesse lui si e' mostrato tranquillo ma la donna, insospettita, ha raggiunto il piccolo che dormiva nella sua cameretta, ha notato che non respirava e ha lanciato l'allarme.

All'arrivo degli agenti, l'uomo ha mostrato freddezza e in un primo momento, si e' limitato a dire che il piccolo non stava bene.
A quanto sembra gia' l'altra notte c'era stato un episodio strano, nell'abitazione della famiglia, mentre il bimbo dormiva nel letto tra i genitori.
Lui si e' svegliato all'improvviso e lo ha scosso, ritenendo che il piccolo stesse male, ma in realta' non c'era alcun problema, come gli ha fatto notare la moglie, svegliata di soprassalto.

Il 47enne, in cura per una forma di psicosi, da qualche giorno avrebbe interrotto in maniera autonoma le cure mediche che gli sono state prescritte. Il bimbo e' arrivato a Pescara a maggio 2012, in affido, per poi essere adottato dalla coppia.

Sul corpo del bimbo, M., e' stata trovata una ecchimosi dietro l'orecchio, ritenuta compatibile con l'ipotesi del soffocamento.
Da una prima ispezione cadaverica il piccolo sarebbe morto proprio per soffocamento e nelle prossime ore il sostituto procuratore di turno decidera' se far eseguire o meno l'autopsia. Il cadavere e' stato trasportato all'obitorio.

L'uomo, in queste ore, si e' mostrato sempre freddo e distaccato senza mai versare una lacrima.

Fino ad oggi, a quanto pare, non aveva mai avuto problemi relazionali, a casa o a lavoro, o eccessi d'ira. Era in cura da un psichiatra.

Deve rispondere di omicidio aggravato. I primi ad arrivare nell'abitazione in centro sono stati i medici del 118 allertati dalla mamma del piccolo, ma per il bambino non c'era gia' piu' niente da fare.

Poi, dal 118, e' arrivata la segnalazione alla questura.

Bimbo ucciso: madre disperata in questura soccorsa da 118 

 In un primo momento, a casa, subito dopo l'omicidio del piccolo M. da parte del padre, la mamma del bimbo, che ha 46 anni, ha mantenuto un atteggiamento di contegno di fronte agli agenti della squadra volante e della squadra mobile.

Ma nelle ore successive e' crollata emotivamente in questura, di fronte ai poliziotti che stavano ricostruendo l'accaduto.
Realizzando la tragedia e' stata colta da un paio di crisi terribili ed e' stata soccorsa dal personale del 118.

L'uomo, invece, e' finito in carcere, dopo l'arresto eseguito congiuntamente da mobile e volante, dirette rispettivamente da Pierfrancesco Muriana e Alessandro Di Blasio.

Bimbo ucciso: padre affetto da anni da disturbo psichiatrico 

 L'uomo che nella notte ha ucciso il figlio adottivo di 5 anni, in via Petrarca, a Pescara, e' affetto da anni da un disturbo psichiatrico atipico.

Il bimbo e' arrivato qui nel 2012 quindi e' da capire se questo disturbo sia emerso e sia stato rappresentato nelle fasi precedente o successiva all'adozione.

Non e' chiaro cosa sia preso nella notte al 47enne.
Ai due agenti della squadra volante intervenuti per primi nella sua abitazione, diretti da Alessandro Di Blasio, ha detto di non riuscirsi a spiegare la morte del piccolo ma dopo un po', rispondendo alle domande dei poliziotti, insospettiti anche dalla sua freddezza, ha ammesso di aver soffocato il piccolo con un cuscino. Il bimbo e' stato trovato senza vita nel suo letto, nella cameretta piena di giocattoli.
Maggiori dettagli sulle cause del decesso emergeranno con l'autopsia, che presumibilmente sara' disposta in mattinata.

A casa della coppia sono arrivati due medici legali: Di Biagio, di turno, e D'Ovidio, su richiesta del pm Papalia.

Nell'androne della palazzina di via Petrarca 44 ci sono ancora la bicicletta, il triciclo e la macchinina a motore che il papà aveva comprato a Maxim.

Fuori alcuni inquilini in lacrime che non riescono a spiegarsi una tragedia così.

"Siamo stati insieme a Maxim e alla mamma fino a dopo mezzanotte - ha detto, all'ANSA l'inquilino dei coniugi Maravalle - per la festa di compleanno di una ragazza di 17 anni che abita nella palazzina. Erano felicissimi.

Maxim giocava e sorrideva con tutti. Non c'era il papà, ma loro sono stati con noi fino alla fine. Era tardi, ma Maxim era contento. È una tragedia che non riesco - ha detto ancora il vicino dei coniugi Maravalle - a spiegarmi. Una famiglia a modo.

Lui tecnico informatico, lei avvocato. Due genitori che stravedevano per il figlio. Lo avevano adottato che aveva due anni e mezzo. Avevano fatto tanti sacrifici per averlo. Erano stati più di una volta in Russia per le pratiche di adozione. Ma soprattutto il papà viveva per il figlio. Gli comprava regali in continuazione. Vivevano uno per l'altro. Per questo tremo ancora a pensare quello che è successo".

L'inquilino ha poi raccontato di aver saputo solo questa mattina, vedendo la polizia sotto casa, della tragedia. "Non pensavo veramente quello che poi mi hanno detto. Stentavo a crederci. Mi sono sentito male e i poliziotti mi volevano portare al pronto soccorso".

Poi l'uomo ha raccontato di quanto riferitogli da un'altra persona che abita nel palazzo: "questa notte un'altra inquilina, la ragazza che abita al piano di sotto mi ha detto che la mamma di Maxim l'ha chiamata a casa, dicendo che il figlio non stava bene.

La giovane lo ha guardato e ha visto che non si muoveva, che era morto. Il papà era nervoso, e camminava avanti e indietro, ma non diceva nulla. Poi mi ha detto che è arrivata la polizia". 

 


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