Paganica: domani presidio dei cittadini alla cava ex-Teges

19 Marzo 2010   15:56  

Domani sabato 20 marzo dalle ore 10 i cittadini autoconvocati di Pagancia daranno vita ad un presidio presso l'ex cava Teges di Pontignone, dove inizierà una raccolta firme.

Nel comunicato stampa le ragioni della loro moblitazione a difesa dei loro diritti e del loro territorio

'' PREMESSO CHE dalla destituzione del comune di Paganica nel 1927 il nostro territorio ha subito uno smembramento della propria storia, attraverso una sottrazione sistematica del paesaggio e dei luoghi simbolo della comunità. Le scelte degli ultimi anni hanno sistematicamente condotto l'agricoltura e l'allevamento locale verso l'agonia compromettendo il tessuto storico-paesaggistico-culturale:

- Esproprio, durante gli anni 70, di 200 ettari di terra agricola e irrigua, per la realizzazione del nucleo industriale di Paganica-Bazzano con la presenza d'industrie chimiche altamente inquinanti e siti industriali non ancora bonificati (come la ex Ravit);

- Mancato ripristino ambientale, previsto da legge delle cave Teges 1, 2 e 3, che le rende ferite ancora aperte sul territorio;

- Mancata acquisizione ad uso pubblico di Palazzo Dragonetti, dunque svendita dell'edificio storico e del suo parco a privati;

- Realizzazione durante gli anni 70, sul nostro territorio di diverse discariche di rifiuti solidi urbani

- Esproprio di 6 ettari, negli anni novanta, di terra agricola per la realizzazione del Centro polifunzionale, rimasto ad anni di distanza un'opera incompiuta;

A SEGUITO DEL TERREMOTO DEL SEI APRILE, CHE DURAMENTE HA COLPITO LA COMUNITA' PAGANICHESE, GLI STESSI CITTADINI HANNO DOVUTO SUBIRE L'ESPROPRIO DI 34 ETTARI DI FERTILE TERRA AGRICOLA E IRRIGUA, PER LA REALIZZAZIONE DI 29 PIASTRE PE RIL PROGETTO CASE.

PER QUANTO RIGUARDA POI LA CAVA EX-TEGES

Nonostante negli anni le varie amministrazioni locali abbiano usato il territorio dell'ex comune di Paganica come "cortile di casa", le genti di Paganica e del circondario, non vogliono tirarsi indietro rispetto alle problematiche legate allo smaltimento e recupero delle macerie nella cava ex-Teges

A PATTO CHE vengano rispettati dei punti sui quali la popolazione non è disposta a trattare:

1) Esproprio immediato dei siti dell'ex Teges 2 e 3 in località Pontignone, ed esclusione di qualsiasi ampliamento del sito;

2) Temporaneità nell'utilizzo dei siti dell'ex Teges 2 e 3, limitata ai tempi di riempimento stesso della cava con gli inerti e successiva rinaturalizzazione e ripristino paesaggistico dei siti finalizzato alla fruizione turistica-ricreativa e sociale come verde pubblico;

3) Nessun nuovo esproprio di terra agricola al fine di ampliare a due corsie la strada di servizio ai siti di smaltimento, quindi ovviare ai problemi di traffico dei mezzi pesanti attraverso piazzole di sosta;

4) Coinvolgimento di tutti i comuni del cratere, per la soluzione complessiva del problema macerie utilizzando tutte le cave disponibili da ripristinare e riqualificare;

5) Esclusione definitiva del sito di Cesarano da qualsiasi impianto di smistamento e deposito, in quanto penalizzante per gli abitanti di Paganica e Camarda dato che per il sito è già stata deliberata la sua inclusione nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga;

6) Tutela del fiume Vera dove ancora oggi vengono sversati i liquami della rete fognaria paganichese e la salvaguardia di tutte le canalizzazioni a scopi irrigui,

7) Istituzione di una commissione di garanzia rappresentativa delle comunità locali, per vigilare sul corretto ed effettivo ripristino ambientale.

I Cittadini di Paganica autoconvocati

 


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