Palumbo (PD): "Trasformare problemi in opportunità"

17 Aprile 2014   15:01  

Dopo due settimane di disagi al traffico a causa dei lavori di recupero della chiesa di Santa Maria del Ponte, mentre si attendeva finalmente il senso unico alternato in via Tancredi da Pentima, è arrivata la notizia dell'imminente inizio di lavori di ristrutturazione del Ponte di Santa Apollonia con la conseguente chiusura al traffico, per ben due mesi, anche di via XX Settembre. Se da un lato, l'apertura quasi simultanea di questi due cantieri dimostra un incoraggiante dinamismo anche sul versante dell’edilizia pubblica, dall'altro sottolinea una chiara carenza di coordinamento tra gli interventi ed evidenzia, ancora una volta, una criticità infrastrutturale sulla viabilità nella zona sud-ovest della città.
Corre l’obbligo pertanto di fare un paio di riflessioni sull’argomento: la prima, da affrontare immediatamente, riguarda la necessità, da parte dell’amministrazione comunale, di rivedere la decisione di chiudere, proprio adesso, un’importantissima arteria di traffico qual è via XX Settembre,  scelta che andrebbe ad aggravare le attuali criticità al traffico causate dai concomitanti lavori su via Tancredi da Pentima e su viale Corrado IV; l’inevitabile conseguenza sarebbe il congestionamento del traffico su viale della Croce Rossa, con una probabile paralisi soprattutto negli orari di ingresso ed uscita dalle scuole.
La seconda considerazione, invece, riguarda la necessità di ripensare completamente la viabilità nel tratto di collegamento tra la strada Mausonia e la stazione ferroviaria, nell’ottica di consentire una vera riqualificazione di un’area dall’enorme potenziale turistico, storico ed ambientale fino ad oggi inespresso a causa dei limiti urbanistici. Occorre perciò ragionare su una soluzione che abbia come obiettivo quello di coniugare diversi aspetti: dalla necessità di una viabilità adeguata agli attuali flussi di traffico, all’esigenza di una pedonalizzazione lungo le mura urbiche, dalla possibilità di sviluppare il vicino asse fluviale dell’Aterno come parco naturalistico, all’occasione di ripensare in altra veste aree attualmente dismesse, fino all’opportunità di ridare centralità alla stazione ferroviaria con funzioni diverse ed estese a quelle che attualmente svolge.Ritengo che tutti questi elementi siano sufficienti per stimolare una discussione adeguata alla portata strategica dell’argomento, e che abbia l’ambizione di trasformare un problema in un’opportunità.


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