Parla Antonio Cicchetti: io manager neutrale e non politico

23 Settembre 2010   20:13  

"Sono un manager e non un politico. Sono neutrale. Chiodi aveva bisogno di una mano e io ho accettato". Dobbiamo "avviare la ricostruzione, organizzando una squadra efficiente che abbia chiare indicazioni politiche dal governo, dalla Regione e dai Comuni, che hanno ampi poteri. La prima cosa da fare e' mettere mano alla ricostruzione del centro storico dell'Aquila e spendere in modo piu' razionale i soldi che ci sono".

Antonio Cicchetti, il direttore amministrativo dell'Universita' Cattolica nominato vice commissario per la ricostruzione, chiarisce a Famiglia Cristiana le ragioni che lo hanno convinto ad accettare un incarico cosi' delicato e complesso, rinunciando, rivela, alla direzione amministrativa dell'Universita' Cattolica.

Gli attacchi di questi giorni non lo spaventano: "il presidente della Regione - ricostruisce - me lo ha chiesto in luglio, e io ho accettato. Sono consapevole che non tutti hanno preso bene la mia nomina. I veleni sono purtroppo normali e corrono veloci". Cicchetti assicura pero' che il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, pero', non si e' dimesso in polemica con la sua nomina: "me lo ha anche scritto", dice nell'intervista.

"Lui - aggiunge - pensa che si dovesse procedere in un altro modo". Ne' con la nomina c'entra l'amicizia con Gianni Letta: "lo conosco da anni, credo che lui mi stimi. Sa quello che ho fatto all'Universita' Cattolica e al Policlinico Gemelli. Non e' un peccato essere amico di Letta, ma non e' per l'amicizia che mi hanno chiamato", spiega sottolineando che nel dopo terremoto "di confusione se ne sta facendo parecchia. Bisogna abbassare i toni, parlare con maggiore responsabilita' e collaborare mettendosi in testa che gli unici nostri referenti sono i cittadini che non hanno le case".

Quanto alle presunte incompatibilita', Cicchetti chiarisce: "ho costruito 12 anni fa il Golf club di Santi di Preturo. Se ci sono incompatibilita' con questo e altri incarichi sono pronto a risolvere immediatamente ogni conflitto di interessi e incompatibilita' di diritto e di fatto. L'incarico che ho avuto e' una cosa seria a cui dedichero' tutto il mio tempo.

Se devo rinunciare a qualcosa rinuncero'". Infine, nell'intervista, Cicchetti corregge le notizie inesatte circa il suo coinvolgimento nello "scandalo" della Perdonanza: "sono stato riconosciuto - afferma - parte lesa con diritto al risarcimento da una sentenza della Corte d'appello. Il responsabile del buco di bilancio e' un altro ed e' stato condannato a 2 anni e 7 mesi per falsificazione di atti e ad un risarcimento nei miei confronti. La Corte dei conti a me, presidente onorario delle Perdonanza, ha chiesto un risarcimento di 2500 euro a favore del Comune dell'Aquila per responsabilita' oggettiva, senza dolo".

 


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