Pastore (Pdl): le inchieste frenano la ricostruzione

06 Settembre 2010   15:00  

La "ricostruzione" del post terremoto e' frenata dalle inchieste", in parcticolare quella su Abruzzo Engineering. Lo sostiente il senatore Andrea Pastore, presidente della commissione bicamerale per la semplificazione e componente della commissione antimafia, che ha presentato un'interrogazione al Presidente del Consiglio ed al Ministro della giustizia relativa alle inchieste aperte dalla Procura della Repubblica di L'Aquila e connesse misure cautelari in riferimento ad ipotesi corruttive che avrebbero visto coinvolti, tra gli altri, l'assessore regionale Daniela Stati e la societa' regionale Abruzzo Engineering. "Difficilmente - dice il parlamentare - potra' essere restituita dignita' alle persone coinvolte ingiustamente nei procedimenti in corso. Procedimenti che minano la serenita' di circa 200 famiglie dei dipendenti della societa' che rischiano cosi' di essere messe sul lastrico. Le istituzioni sulle quali ricade la responsabilita' di guidare la ricostruzione aquilana non possono operare con sufficiente solerzia, intimorite da iniziative giudiziarie che esprimono una cultura del sospetto, persecutoria e straripante. Cosi' come le imprese, altrettanto smarrite dall'atmosfera di sospetto che circonda la ricostruzione. Auspico che si ripristini al piu' presto un clima sereno mediante il raggiungimento di un giusto equilibrio tra le esigenze connesse alla lotta alla criminalita' e quelle necessarie per lo svolgimento di attivita' amministrative ed economiche". "Con questo atto - spiega Pastore nel documento - chiedo al Presidente ed al Ministro di svolgere approfondimenti e verifiche sull'intera vicenda che presenta piu' di un lato oscuro. Ritengo privo di fondamento l'impianto accusatorio che risente di una frettolosa e illogica ricostruzione di vicende tra loro scollegate che non tengono conto di elementari considerazioni". (AGI) - la natura pubblica della societa' regionale e quindi la legittimita' degli affidamenti diretti in settori consoni alla sua professionalita', - la mancanza di ogni potere di intervento del'assessore regionale sull'affidamento e sull'esecuzione di lavori eventualmente assegnati o da assegnare alla societa', - la piena autonomia funzionale e gestionale della societa' dotata di organi statutari dai quali non puo' prescindersi nell'ipotizzare un progetto corruttivo, - l'espletamento, a decorrere dall'ordinanza del 15 settembre 2009 dei compiti ad essa affidati sempre mediante personale interno, senza avvalersi ne' di personale Selex ne' di esterni, - l'anomalia tipologica e funzionale delle misure cautelari e il dubbio sulla presenza dei necessari presupposti".


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