Patto per l'Abruzzo, Chiodi: "Noi responsabili". D'Alessandro (Pd) "Ci danno solo ciò che ci spetta"

22 Settembre 2011   07:47  

La riunione del Patto con i rappresentanti del Governo "sancisce il grande senso di responsabilita' e maturita' dell'intera classe dirigente abruzzese che di fronte alle difficolta' di un intero territorio regionale si e' presentata unita e compatta".

E' quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Gianni Letta e i ministri Altero Matteoli e Raffaele Fitto.

"Questo non e' mai stato fatto prima e il confronto con il governo e' sempre un momento importante. A questo governo abbiamo detto che la Regione ha fatto la sua parte riducendo il debito, agendo in maniera strutturale sulla sanita' regionale, azzerando il deficit e riducendo gli sprechi con l'abolizione delle societa' controllate.

Con queste credenziali ci siamo presentati al Governo e il Governo in questo senso ci giudica credibili". Dal governo e' stata soprattutto apprezzato "il metodo che abbiamo adottato per presentare richieste e strumenti necessari per il rilancio dell'economia regionale.

E' stato ribadito dal sottosegretario Letta la forza di questo Patto che da' sostanza alle richieste dell'Abruzzo". "L'elemento significativo - ha aggiunto Chiodi - e' che questo incontro con il Governo, che e' stato concesso riconoscendo l'unicita' e la straordinarieta' di questa soluzione che potrebbe diventare anche modello nazionale, e' destinato a durare e quindi ad avere un seguito in modo da monitorare anche le fasi del confronto".

"Per quanto riguarda i Fas ci danno quello che ci spetta". Lo ha detto il capogruppo Pd, Camillo D'Alessandro, al termine dell'incontro di Palazzo Chigi.

"I Fas ci spettano dal 2007 e molto probabilmente ce li daranno la prossima settimana - ha aggiunto D'Alessandro - ma non e' chiaro quanto di quelle risorse saranno immediatamente disponibili.

Sulla partita del finanziamento delle infrastrutture, invece, segnaliamo che su un fabbisogno richiesto di 900 milioni di euro ne sono disponibili 206". Sulla questione della Zona franca urbana dell'Aquila, Camillo D'Alessandro ha voluto ribadire che "non abbiamo la sicurezza che l'Unione europea approvera' questa misura, ma abbiamo l'impegno formale del Governo a mobilitarsi a partire dal presidente del Consiglio".


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