Patto per l'Abruzzo: il Governo riconosce la crisi abruzzese, incassati i fondi Fas

Otto le richieste al Governo, ma i fondi i cassa sono pochi

22 Settembre 2011   13:40  

Una regione compatta si è presentata ieri al tavolo della Vertenza Abruzzo riunito a Palazzo Chigi, otto le richieste della regione e il risultato è un parziale successo. ll Governo approva interventi per complessivi 817 milioni di euro, incassando per intero i 612 milioni di euro dei fondi Fas e l'Abruzzo è l’unica regione, insieme al Molise, a non subire il taglio del 5 per cento. Successo solo parziale invece, per le infrastrutture, il cui nuovo accordo sarà approvato entro venerdì. A fronte dei 962 milioni spettanti all'Abruzzo certi per ora solo 206, gli unici disponibili in cassa, come ha specificato il ministro Matteoli, gli altri potrebbero arrivare da progetti con privati attraverso project financing .

All'incontro con i Ministri Matteoli e Fitto (assente Romani per motivi istituzionali) una delegazione composta da Regione, opposizione e parti sociali: industriali e sindacati.

Nuovi risultati si profilano per la prossima settimana anche sul fronte dell'automotive nella Val di Sangro, su cui l'Abruzzo ha decisamente puntato inserendolo nei fondi Par-Fas, in esame la prossima settimana al Cipe, una misura per 36 milioni. Di euro. Dal tavolo buone notizie per la zona franca urbana a l'Aquila, il governo si è formalmente impegnato a sbloccare i nodi, tutti politici, e sarà lo stesso Berlusconi ad incontrare allo scopo il presidente della Commissione Ue Barroso.

Ottimismo anche sul fronte lavoro, ma si dovrà attendere nuovi tavoli per la rinegoziazione della cassa in deroga 2012 e il cumulo dei benefici del piano nazionle sud per le assunzioni con quelli del progetto regionale lavorare in abruzzo.

Resta al palo il Masterplan - progetti infrastrutturali e ricostruzione dell’Aquila per 1,4 miliardi di euro- sul quale però c'è stata intesa generale e apprezzamento. Anche qui, però, di fatto i soldi in cassa per ora non ci sono. Dal governo arrivano anche importanti rassicurazioni su interventi per le aree in crisi L’Aquila, Valle Peligna, Val Sinello e Val Vibrata. Unica esclusa, ma solo per ora Pescara. L'Abruzzo unito è stato molto apprezzato in particolare dal sottosegretario Letta presente all'incontro ieri che, come è stato ribadito, è solo l'inizio.

servizio Barbara Bologna

Pd: il bilancio torni in commissione
 
La richiesta di D’Amico, no dell’assessore Monaco
 
 
 
 
FRANCESCO BLASI

 CHIETI. Rileggere il bilancio voce per voce per capitalizzare sui residui passivi della Provincia, oltre 120 milioni di euro. Il centrosinistra vuole la verità sul consuntivo 2010 licenziato dalla maggioranza del presidente Enrico Di Giuseppantonio. E impone la convocazione della commissione Bilancio entro 10 giorni a partire dalla richiesta firmata da tutti i consiglieri dell’opposizione e già protocollata.
 Convocazione tempestiva prevista dal regolamento dell’ente ma contestata dall’assessore al Bilancio Alessio Monaco. «Mi spiace sbugiardare Monaco», attacca il capogruppo del Pd Camillo D’Amico, «ma la convocazione dovrà avvenire entro il termine perentorio previsto dal regolamento consiliare».
 L’opposizione punta a un contributo di chiarezza sul documento contabile.
 E’ necessaria, secondo D’Amico, «la disamina dei residui passivi iscritti nel bilancio consuntico e che, per ragioni diverse, possono essere cancellati rendendo così la situazione finanziaria della Provincia più realistica e gestibile anche in ragione delle somme che si renderanno gestibili e spendibili».
 Il capogruppo commenta anche sulle schermaglie con il titolare del Bilancio nella giunta di centrodestra, parte di una polemica che ha infuocato il consiglio provinciale dall’inizio del mese sulla falsariga del confronto serrato tra la situazione finanziaria lasciata in eredità dalla giunta di centrosinistra guidata da Tommaso Coletti fino al 2009 e la gestione del centrodestra nll’ultimo biennio.
 «Mi auguro», osserva D’Amico, «che almeno stavolta l’assessore Monaco parli per conto proprio e non a favore di terzi come ultimamente gli accade di fare».
 Quindi la difesa dell’amministrazione precedente. «Mi preme però ricordargli», prosegue il capogruppo, «che durante la gestione di centrosinistra con Tommaso Coletti presidente, l’operazione di ripulitura delle passività cancellabili è stata fatta e gli avanzi di amministrazione erano congrui e certificati».
 D’Amico parla della sua recente parecipazione all’assemblea delle Province italiane, insieme ai colleghi di consiglio Tonino Marcello e Franco Moroni, e indica in una conversione la soluzione al problema dei residui passivi.
 «Si tratta», spiega, «come del resto sollecitato da molti, di rivisitare le voci di residui passivi alienabili come concreta possibilità di mettere in circuito somme fresche e spendibili per le attività ordinarie delle Province, utile motore per rimettere in moto l’economia e operare interventi sul territorio. L’Unione province italiane (Upi) stima in 200 milioni di euro annui le risorse disponibili, e noi stiamo facendo un’analisi delle opportunità che illustreremo nel corso della commissione».

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