Pd, la sceneggiatura di un film tutto da girare...

07 Luglio 2011   11:28  

Solo chi frequenta abitualmente le feste dell'Unità, pardon, oggi "democratiche", sa rendersi conto di quanto queste occasioni siano foriere di scenari futuri e spesso il contesto delle vere scelte molto più dei palazzi del potere.

La sceneggiatura di questo film estivo la scrivono, naturalmente, i notabili del Partito democratico aquilano e abruzzese. Anche se le loro scelte si intrecciano pesantemente con alcune indicazioni nazionali.

I protagonisti sono i celebri attori che da una vita, o quasi, calcano la scena.
L'anteprima va in onda sotto uno stand delle odierne feste democratiche. Il ruolo da protagonista è affidato al presidente emerito del Senato Franco Marini. E' lui che potrebbe succedere a Giorgio Napolitano al Quirinale. Il suo nome come prossimo presidente della Repubblica torna in auge ed è verosimile credere che questo rumors possa concretizzarsi se si considera che il settennato scade proprio quando a Palazzo Chigi ci sarà un nuovo governo, con molta probabilità di centrosinistra.

Tra gli attori di secondo piano ci sono gli ormai volti noti Massimo Cialente, Giovanni Lolli e Stefania Pezzopane. Ai quali però negli ultimi tempi si è aggiunto, facendosi largo con una certa veemenza, il senatore Luigi Lusi. Sconosciuto al grande pubblico ma, evidentemente, con gli agganci giusti a Roma.

Al sindaco dell'Aquila la regia democratica avrebbe pure riservato un posto di prestigio, se non fosse che in cambio chiede l'ipoteca sul Comune. Massimo Cialente nuovo sottosegretario alla Ricostruzione, in un governo di centrosinistra che non si sà quando, come e perchè arriverà, consentirebbe agli insoddisfatti di privare Giovanni Lolli della vita romana costringendolo a giocare la partita più rognosa della sua vita, quella delle comunali. 

Un posto al sole assicurato, invece, per Stefania Pezzopane. Sgomberato il campo da ogni fantasiosa ipotesi che la dava per catapultata in qualche regione rossa per una elezione sicura, la prima donna del centrosinistra abruzzese ha tutte le carte per una candidatura in posizione eleggibile nella sua regione. Probabilmente addirittura come capolista, a meno che l'Abruzzo non dovesse ospitare, come accaduto in passato, qualche "big" nazionale.

Sul canovaccio in via di definizione ci sono poi un posto al Senato per Luigi Lusi, la ricandidatura all'Emiciclo di Giuseppe Di Pangrazio, quella a governatore per Giovanni Legnini e, nientemeno, la candidatura alla presidenza della Provincia per Giovanni D'Amico...

Ma non starà correndo un pò troppo questo Pd?

(MS)


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