Pdl, tutti in corsa per un posto nel listino

Equazioni e somme matematiche per le spartizioni

18 Ottobre 2008   11:11  

Appena scelto il candidato presidente, già inizia la corsa al listino.

C'è aria di vittoria nel centro destra, anzi, per la verità, virtualmente ci si sente già a Palazzo Centi, sede della giunta. E questo contribuisce all'ambizione di molti ad un posto nel listino, quella lista, cioè, collegata al candidato presidente, i quali componenti vengono “eletti” automaticamente, in caso di vittoria della coalizione, e quindi del presidente di riferimento.

C'è da dire che il listino, essendo una sorta di premio di maggioranza, scatta solo a determinate percentuali, nel caso, ad esempio, in cui il centro destra raggiungesse una alta percentuale, da sfiorare magari il 60%, c'è il rischio che il numero di consiglieri conquistati gli garantirebbe una maggioranza solida, senza il bisogno del listino. Come nel 2005, quando l'elezione del listino, vista l'alta percentuale raggiunta dal centrosinistra, fu incerta fino all'ultimo.

Perciò, la corsa ad un posto nel listino, composto da sette persone, di solito c'è nella coalizione data per vincente.

Così nel centro destra, sono ora in molti a cercare corsie preferenziali, ed a raccomandarsi agli alti dirigenti per ottenere uno scranno sicuro all'Emiciclo, e fra questi soprattutto coloro che elettoralmente scarseggiano.

Si è appreso, intano, che sarà diviso quasi equamente tra Forza Italia e An, con l’ultimo posto disponibile per la Dc di Pizza.

Per quest'ultima quota, ad esempio, è nota l'ambizione di Celso Cioni, dimessosi da assessore alla Provincia dell'Aquila, e da mesi a lavoro per questo obiettivo. Ed il partito sembra in vantaggio sugli altri minori, per quel posto.

Per quell'unico posto restante, esclusi cioè quelli spettanti ai due maggiori azionisti del costituendo Pdl, sono in corsa però anche la Dc per le Autonomie, quella di Rotondi e Catone, e il movimento per le Autonomie di De Matteis. Quest'ultimo sembra di guardare di buon occhio al listino, un po' per garantire sé stesso, un po' per tentare di eleggere, nella lista dell'MpA, un altro consigliere, in modo da aumentare la rappresentanza in Consiglio.

La composizione del listino, vien fuori, quasi algebricamente, dalla scelta del candidato presidente. Da Chiodi, di Forza Italia, a cascata si ripartisce la quota maggioritaria e quella minoritaria, a favore, rispettivamente, di An e Fi. Al partito di Fini, andrà evidentemente per lo stesso ragionamento, anche la vicepresidenza della Regione, per la quale sembra favorito Castiglione.
Per An sembrerebbe stia lavorando per un posto nel listino il coordinatore provinciale dell'Aquila Gianfranco Giuliante, sacrificatosi già alle politiche, e rimasto, si fa per dire, a bocca asciutta.

Per Forza Italia, sembrerebbe sicura la presenza nel listino di Giuseppe Tagliente, consigliere regionale uscente, eletto nel 2005 con soli 3900 voti, che, adesso, probabilmente non basterebbero per l'elezione.

Nella quota “azzurra” dovrebbe entrare Carlo Masci, approdato in questi giorni nel partito e al quale dovrà andare un riconoscimento.



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