Peculato, la Finanza sequestra 157mila euro al notaio Litterio

19 Ottobre 2010   13:59  

Ammonta a 157mila euro la somma sequestrata dalla Guardia di finanza di Vasto (Chieti) al notaio Camillo Litterio, 72 anni, agli arresti domiciliari dal 14 ottobre con l'accusa di peculato. Il sequestro preventivo e' stato eseguito oggi per un importo Iva che, secondo le fiamme gialle, non e' stato versato nel 2008. E' il primo provvedimento del genere attuato nel Vastese per una somma pari a quella che si presume evasa. "Gran parte della somma - e' scritto in una nota del Comando provinciale di Chieti - e' gia' stata acquisita in contanti dai militari nel corso della perquisizione eseguita a carico del Litterio il 14 ottobre, in occasione dell'arresto disposto in relazione al reato di peculato. Con tale provvedimento veniva contestato al professionista di essersi appropriato delle somme a lui consegnate dai clienti per il pagamento delle imposte di registro. Tale misura", cioe' il sequestro per equivalente, "e' stata resa possibile da una recente legge finanziaria che ha previsto la possibilita' di aggredire il patrimonio dell'evasore acquisendo al patrimonio dello Stato una somma equivalente all'imposta evasa".

LITTERIO RESTA AI DOMICILIARI SI DIFENDE

Resta agli arresti domiciliari Camillo Litterio, il notaio di Vasto accusato di peculato per aver trattenuto somme di denaro, per complessivi 500mila euro, versategli dai clienti per il pagamento delle imposte di registro. Stamani si e' svolto l'interrogatorio di garanzia, al termine del quale il Gip del Tribunale di Vasto, Caterina Salusti, si e' riservato di decidere entro 5 giorni. Assistito dal suo avvocato, Giovanni Cerella, il professionista settantaduenne ha raccontato al magistrato la sua versione dei fatti. "Il mio assistito - racconta Cerella - ha spiegato che si e' trattato di un ritardo nei pagamenti, elencando i beni a garanzia del credito vantato dall'erario nei suoi confronti e sostenendo di essere in procinto di pagare". Il pubblico ministero, Francesco Prete, ha espresso parere negativo sulla richiesta di revoca degli arresti domiciliari, vista la necessita' di ultimare gli accertamenti e di acquisire tutta la documentazione dai computer dello studio professionale. Il giudice per le indagini preliminari si e' riservato di decidere entro 5 giorni.


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