Pedaggio asse attrezzato, Pd propone mobilitazione generale

11 Marzo 2011   12:20  

Una mobilitazione generale di tutti i cittadini, al di là delle appartenenze politiche, è la proposta del Pd al Comune di Pescara, dopo che la riunione di Roma fra i vertici dell'Anas e i politici abruzzesi della maggioranza, non avrebbe risolto il problema del pedaggio sull'asse attrezzato che collega Chieti a Pescara che si pagherà dal primo maggio. Non si esclude addirittura il blocco dell'importante arteria.

"La verità - ha dichiarato il capogruppo Pd al Comune di Pescara Moreno Di Pietrantonio - è che l'incontro di Roma è stato un fallimento. Il pedaggio è sempre più vicino. Questo é il risultato dell'incapacità politica e dell'indifferenza di Regione, Provincia di Pescara e Chieti e delle due amministrazioni comunali. Il faccia a faccia con il presidente dell'Anas Ciucci - spiega Di Pietrantonio - è stato un flop. Lo stesso Ciucci ha detto ai nostri governanti che l'Anas applica la legge e che le eventuali risposte al decreto, spettano al Governo".

Il capogruppo Di Pietrantonio ha poi fatto riferimento all'iniziativa parlamentare dell'anno scorso, da parte del senatore Pd Giovanni Legnini: "In quell'occasione Legnini - rilancia Di Pietrantonio - propose un emendamento alla Commissione Bilancio, per declassare l'asse attrezzato da raccordo autostradale, a strada a scorrimento veloce. E in quell'occasione sapete cosa fecero i parlamenti abruzzesi del Centro-Destra?. Votarono contro. Noi lanciammo l'allarme e fummo ignorati, oggi invece a distanza di mesi chi votò contro quell'emendamento si mobilita, e in ritardo, per scongiurare il pedaggio che è invece dietro l'angolo. E' inaccettabile quello che è accaduto.

Il Centro-Destra ha dimostrato la sua irresponsabilità, e a pagare saranno così i cittadini, che noi oggi invitiamo a mobilitarsi per dire no a questo balzello ingiusto". Il Pd, oggi, ha parlato anche del problema dragaggio del fiume Pescara: "Il porto di Pescara - ha detto ancora Di Pietrantonio - è morto. L'incagliamento della petroliera e del rimorchiatore non fanno che dimostrarlo. Se non si riprenderà subito il dragaggio, le conseguenze saranno gravissime. Il porto di fatto è chiuso e Pescara sta morendo".


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