Per le pmi italiane l'energia più cara d'Europa

30 Agosto 2011   21:13  

Le imprese italiane pagano la bolletta elettrica piu' cara d'Europa. Lo dice Confartigianato che pubblica i risultati di uno studio: gli imprenditori pagano il 31,7% in piu' rispetto alla media europea.

Tradotto in denaro - si legge in una nota - si tratta di un maggiore costo di 7,939 miliardi di euro l'anno, "equivalenti a circa mezzo punto del valore aggiunto. Per ciascuna azienda italiana significa un esborso di 1.776 euro in piu' all'anno rispetto ai competitor europei". L'Ufficio studi di Confartigianato ha elaborato anche la classifica delle regioni e delle province in cui gli imprenditori subiscono le differenze di costo piu' ampie rispetto all'Europa. "Il conto piu' salato e' a carico delle aziende del Nord che complessivamente nel 2010 hanno pagato l'energia elettrica 4.615 milioni di euro in piu' rispetto ai loro colleghi dell'Ue. Il divario Italia-Europa e' di 1.392 milioni di euro per le imprese del Centro e di 1.932 milioni di euro per le aziende del Mezzogiorno. La regione piu' penalizzata e' la Lombardia, con 1.808 milioni di euro di divario di costi rispetto alla media Ue, seguita dal Veneto con un gap di 800 milioni di euro, dall'Emilia Romagna con 711 milioni e dal Piemonte con 677 milioni. La classifica provinciale vede al primo posto per il piu' ampio divario di costi per le imprese rispetto alla media europea Milano, con un gap di 448 milioni di euro, seguita da Roma (365 milioni euro), Brescia (356 milioni euro) e Torino (276 milioni euro)". Se, in media, ogni azienda italiana paga l'energia elettrica 1.776 euro all'anno in piu' rispetto agli imprenditori europei, questo gap si allarga a 3.151 euro per ogni impresa del Friuli Venezia Giulia, a 2.708 euro per ciascuna impresa della Sardegna, a 2.208 euro per ogni azienda della Lombardia, a 2.187 euro per ciascuna impresa della Valle d'Aosta. A gonfiare la bolletta "contribuisce la pressione fiscale che incide per il 22,7% sul prezzo finale dell'elettricita'". Per Confartigianato "anche in questo caso l'Italia detiene il record negativo nell'Ue: le imposte sull'energia ammontano a 31.750 milioni di euro l'anno e sono piu' alte del 23% rispetto ai Paesi dell'Eurozona. Questo significa che cittadini e imprese italiane pagano la tassazione sull'energia 6,1 miliardi in piu' ogni anno rispetto alla media europea. Sul fronte fiscale per le piccole imprese il gap con l'Europa e' ancora piu' ampio: in valore assoluto il peso del fisco sui consumi di energia delle aziende in Italia e' il piu' alto d'Europa ed e' maggiore del 134,1% rispetto alla media Ue". Per abbassare il costo dell'energia, il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, sollecita "riforme strutturali che aprano alla vera concorrenza i settori dell'elettricita' e del gas, puntino sull'efficienza energetica e sull'uso di fonti rinnovabili, consentano di ridurre e riequilibrare la pressione fiscale sul prezzo dell'energia che grava soprattutto sulle piccole imprese"


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