Perforazioni petrolifere, Pd: ''dal Pdl solo fumo negli occhi''

''Il ddl Febbo dannoso''

24 Febbraio 2009   13:35  

“Legge dannosa quanto il fumo prodotto dalla combustione del petrolio” - così il Partito democratico bolla il disegno di legge presentato ieri dall’assessore all’Agricoltura Febbo .
Proposta che non scongiura affatto, secondo i democratici, il pericolo di insediamento di un centro petrolchimico in Abruzzo. Il ddl Febbo si limita infatti a raddoppiare la percentuale delle royalties, che passeranno dal 7 al 15%, il contributo cioè che le compagnie petrolifere devono pagare al Comune che ospita l’impianto, a quelli confinanti ed alla Regione.
Di fatto nessuno stop insomma, ma solo un deterrente che potrebbe perdere qualsiasi efficacia quando il costo del greggio tornerà a salire.
La vera vocazione dell’Abruzzo non può che essere quella agricola, turistica ed ambientale - proseguono gli esponenti del Pd all’Emiciclo - avendo il 33% del territorio occupato da parchi naturali, resta insomma solo da esplicitarla una volta per tutte, come fatto già da altre regioni come la Toscana.
Una proposta infine, quella firmata Febbo, che rappresenta un passo indietro rispetto alla legge del marzo 2008 approvata dal Consiglio regionale, che seppur impugnata dal Governo nazionale è tuttora in vigore.

Intervista al capogruppo Pd Camillo D'Alessandro ed all'ex assessore all'Ambiente Franco Caramanico.

(MS)

 

LA CONTROREPLICA DI FEBBO

"Al consigliere Camillo D'Alessandro, sarà forse sfuggita l'efficacia del disegno di legge che ho proposto come primo firmatario e che non apre affatto all'ipotesi di nuovi insediamenti petroliferi ma va a disciplinare la localizzazione di infrastrutture energetiche". E' la replica dell'assessore all'Agricoltura, Mauro Febbo, alle critiche mosse dal capogruppo del PD, Camillo D'Alessandro. "Infatti - sottolinea Febbo - questa legge da un lato scoraggia l'insediamanto di nuovi impianti energetici sotto il profilo economico e dall'altro richiede, preventivamente, l'assenso al trattamento di idrocarburi sia da parte del Comune nel cui territorio fossero stati individuati siti per la lavorazione o lo stoccaggio di oli minerali sia da parte dei Comuni limitrofi. Peraltro, - aggiunge l'assessore - questo disegno di legge ha anche il pregio di non rischiare l'impugnazione del Governo per incostituzionalità come, invece, era avvenuto per la legge regionale che lo stesso D'Alessandro aveva presentato". L'assessore Febbo torna, infine, a ribadire che "l'obiettivo comune della Giunta e della maggioranza in Consiglio regionale é quello di non consentire la realizzazione di impianti energetici come il Centro Oli di Ortona ed invito il consiglire D'Alessandro, qualora lo volesse, a collaborare concretamente per migliorare, se possibile, questo nostro disegno di legge con proposte costruttive e non certo con attacchi che lasciano il tempo che trovano".


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