Pescara, Bottelòn party alla Madonnina

06 Giugno 2011   10:52  

L’amministrazione comunale di Pescara non può esaltare l’impresa di cento, mille o cinquemila giovani che sabato scorso hanno deciso di ritrovarsi presso la spiaggia libera della Madonnina per ubriacarsi insieme, riducendo il patrimonio pubblico in una latrina, specie se poi parliamo di una manifestazione non comunicata né tantomeno autorizzata. Non possiamo esaltare né incoraggiare la ‘politica del bere’, quando dovere delle Istituzioni è quello di disincentivare l’uso di alcol tra i nostri ragazzi, né tantomeno possiamo compiacerci per un’iniziativa che non aveva alcunché di culturale, né tantomeno dovrebbe farlo alcun esponente politico che non può interpretare la manifestazione di sabato scorso come una ‘bravata’ o un’allegra trovata di un gruppo di amici per una bevuta in compagnia. Appare altresì strumentale il confronto politico su quella struttura e sulla realizzazione dello Stadio del mare in piazza Primo Maggio, che ha ben altre potenzialità e ambizioni”. Lo ha detto il vicesindaco di Pescara Berardino Fiorilli commentando il Bottelòn Party svoltosi sabato presso la Madonnina e soprattutto gli interventi di esponenti politici e del cosiddetto ‘mondo culturale’.

“Non possiamo in alcun modo condividere l’episodio di sabato scorso – ha ricordato il vicesindaco Fiorilli -, quando circa cinquemila ragazzi, molti dei quali giovanissimi, appena maggiorenni se non adolescenti, si sono ritrovati nell’area della Madonnina, senza aver chiesto alcuna autorizzazione preventiva, obbligatoria per qualunque tipo di manifestazione, non per assistere a uno spettacolo, a un concerto, o per un dibattito, ma semplicemente per bere alcol in tanti casi in modo esagerato; in sostanza per ‘ubriacarsi’ in compagnia e, in taluni casi, per fare uso di sostanze stupefacenti. Un modo per stare insieme che non possiamo prendere ad esempio né tantomeno ritenere divertente, per un’amministrazione che da due anni sta lavorando con il Servizio di alcoologia della Asl di Pescara, coordinato da Splendora Rapini, per disincentivare l’abuso di alcol tra i giovani, portando avanti campagne di sensibilizzazione proprio tra i nostri studenti, cercando di far loro capire quali possono essere i rischi connessi a tali comportamenti, a partire dalla dipendenza. Ne sanno qualcosa i sanitari che sabato sera sono stati impegnati, sino all’alba di domenica, per prestare soccorso a ragazzi che per ‘divertirsi’ hanno rischiato il coma etilico, costretti a correre da una parte all’altra della spiaggia tra giovani che, in preda all’alcol, rischiavano di gettarsi in mare, con le ovvie drammatiche conseguenze, e altri che davano di stomaco sulla sabbia. Tale ‘evento’, ricordiamo non autorizzato, ha costretto altresì la centrale del 118 e le forze dell’Ordine a predisporre un servizio di controllo e soccorso in pochissimo tempo con enorme dispendio di forze ed energie, sottratte inevitabilmente ad altre situazioni di bisogno. E non riesco a credere che si possano condividere tali manifestazioni, esaltando l’aspetto sociale ma celando tutte le altre conseguenze negative, etichettate come ‘inconvenienti inevitabili’. È certo sacrosanta la voglia di socializzare dei ragazzi, ma il rispetto delle regole deve valere per tutti, ed è dentro le regole che dobbiamo costruire eventi per i giovani. Tra l’altro l’area non era stata attrezzata per fronteggiare la manifestazione perché l’amministrazione comunale non era stata informata dell’iniziativa né erano state richieste le necessarie autorizzazioni. Dunque – ha proseguito il vicesindaco Fiorilli – i ragazzi non hanno dato alcuna ‘lezione’ al Comune, ma piuttosto hanno fatto risuonare un pericoloso campanello d’allarme circa un nuovo fenomeno che andrà arginato. E’ poi evidente che quell’appuntamento di massa, nato da un tam-tam su internet, non potrà mai divenire oggetto di un confronto politico tra maggioranza di governo e Pd su ‘arena del mare’ e Stadio del Mare. A decretare il fallimento di quell’arena non è stato però il centro-destra, ma lo scarso appeal di quella dislocazione, che ha fatto uscire Pescara dal circuito dei grandi eventi perché l’area della Madonnina è stata sempre giudicata come ‘inadeguata’ per ospitare iniziative di rilievo, e quegli stessi circuiti internazionali hanno sollecitato il ripristino dello Stadio del mare, ovviamente adeguato, ammodernato, per ricominciare a considerare Pescara quale méta privilegiata per concerti ed eventi. Il nostro governo cittadino, spenderà circa 240mila per realizzare impianti sportivi, tribune, palco con platea, percorsi riservati per diversamente abili, impianti della pubblica illuminazione fissi, e servizi igienici, che resteranno tutto l’anno, con relativo allaccio alla rete fognaria, dunque non un ‘dispendio di risorse pubbliche’, ma piuttosto un investimento per dotare la città di servizi, di opere che non sono invasive, che non ostacoleranno la libera fruizione della spiaggia libera, che non impediranno la visuale del mare, e che soprattutto sono perfettamente in regola con le previsioni del Piano demaniale comunale trattandosi di strutture mobili”.


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