Pescara, D’Annunzio Festival: la Fiaccola sotto il moggio

28 Giugno 2011   19:39  

 Il  1 luglio, all’Aurum, con la rappresentazione de  “ la Fiaccola sotto il moggio” h.21,30 continua la serie dei grandi eventi del D’Annunzio Festival.

La stesura della Fiaccola sotto il moggio, caso raro, se non unico, nella produzione di D'Annunzio, fu rapidissima: dal 4 febbraio al 4 marzo 1905, mentre già il 27 di quel mese la tragedia era sul palcoscenico del Teatro Manzoni di Milano; fra gli interpreti Teresa Franchini (Gigliola) e Gabriellino d'Annunzio (Simonetto), figlio dell'autore, sotto lo pseudonimo di Gabriele Steno.

In questa opera D'Annunzio sembra aver voluto affrontare, ancora una volta, il lato oscuro della tragedia dei moderni contro la linearità della tragedia antica. Non più, dunque, il trionfo della morte come vittoria del bene sul male: «Ne La fiaccola sotto il moggio la fiamma è oscurata, abbrunata, accecata: l'eroina intrepida, che é Gigliola [...] non riesce a salire all'apoteosi della fiamma e della luce, vinta nel momento estremo» (Giorgio Bàrberi Squarotti). Si tratta, piuttosto, del trionfo del male che si annida all'interno degli stessi rapporti familiari, malati e corrotti, e alla cui base sta, violento e primitivo, l'impulso del sesso: «ancora una volta, il sesso si configura come maledizione, distruzione e morte; ancora una volta è esso il Fato dei moderni» (Riccardo Scrìvano).

La fiaccola sotto il moggio è una tragedia di Gabriele D'Annunzio ambientata ad Anversa degli Abruzzi in provincia dell'Aquila, scritta nel 1905 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno. D'Annunzio viene ispirato nella sua breve permanenza ad Anversa degli Abruzzi con Antonio De Nino.

Il dramma tratta gli ultimi istanti di reggenza della famiglia dei Di Sangro al castello normanno di Anversa degli Abruzzi ed è ambientato nel XX secolo agli albori della Grande Guerra.

Viene uccisa la madre della protagonista Gigliola per opera della matrigna Angizia e del padre Tibaldo. Gigliola non ne riesce a vendicare il misfatto.

La storia porta Gigliola al sacrificio. Il castello infine crolla ed i personaggi sono affetti da vari morbi più o meno gravi: Simonetto è emofilo, Tibaldo è tremolante, Bertrando è moralmente corrotto, Angizia è sfrontata. Attualmente del castello sono visibili solo i ruderi; forse questo ha ispirato D'Annunzio per l'apoteosi finale.

Questa edizione curata da Serena Sinigaglia presenta delle angolature nuove, volute dalla giovane regista, che in una lettera allegata  ci rende i suoi pensieri e la sua creatività.

Gli attori:

Alberto Fasoli  (Tibaldo), Mattia Fabbris (Bertrando / Simonetto)Maria Pilar Perez Aspa ( Gigliola) Arianna Scommegna(Donna Aldegrina/Serparo)Sandra Zoccolan (Angizia/Annabella)

L’intera Città di Pescara è invitata , l’ingresso è gratuito  e si  potrà godere appieno di una delle più belle opere del Vate, che della “Fiaccola sotto il moggio” scriveva: ''La fiaccola sotto il moggio è la perfetta delle mie tragedie''.


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