"A seguito dell'approvazione della variante urbanistica, che permetterà l'ampliamento della struttura in corso di realizzazione da parte della Fineco Leasing in Strada Comunale Piana, destinata a residenzialità privata (anche se studentesca), e degli odierni articoli di stampa, paiono doverose alcune precisazioni.
Non è, tuttavia, mia intenzione entrare nel merito delle polemiche del consiglio comunale, e quindi sulle problematiche tecniche evidenziate dalla minoranza.
Nel dibattito di questi giorni, si continua a parlare dell'edificio in questione, come di una 'casa dello studente'. Non è così". Lo dice Emilio Longhi, rappresentante degli studenti nel Cda dell'Università D'Annunzio.
"La casa dello studente è, infatti, un edificio pubblico, gestito dall'Azienda per il Diritto allo Studio Universitario (Adsu), che permette di dare alloggi a studenti universitari in possesso di precisi requisiti di reddito e merito, contribuendo a garantire la possibilità di intraprendere un percorso di studi, anche a chi non potrebbe sostenerlo per motivi economici.
Quella che, da circa tre anni (suscitando analoghe polemiche all'atto della presentazione), ci viene propinata con la solita tecnica degli annunci spot dall'amministrazione Mascia, oltre che dall'azienda costruttrice, è invece un albergo per studenti, sulla scia del Villaggio Mediterraneo di Chieti Scalo, che però, ci si guarda bene dal definire tale.
Gli studenti - aggiunge Longhi - potranno infatti affittare liberamente gli appartamenti, non ci saranno graduatorie di assegnazione, ed anche i prezzi non saranno assolutamente simili a quelli di una casa dello studente pubblica. Non esiste inoltre, al momento, qualsiasi convenzione con enti pubblici, come l' Adsu, che potrebbe indurre in errore chi continua a confondere le questioni, e magari illudere, tanti giovani studenti dell'Università D'Annunzio.
Per questo, qualsiasi paragone con lo 'scheletro' presente in via B.Croce, luogo di un sit-in di associazioni e studenti non più di 20 giorni fa, e bloccato per via di un contenzioso, è inadeguato, oltre che fuorviante. In questo caso, infatti, si tratta di un edificio la cui gestione è prevista in capo all'Adsu, oltre che di totale proprietà pubblica.
Citando Nanni Moretti nel celebre 'Palombella Rossa' si potrebbe dire che: 'Le parole sono importanti'. Ancor più importanti se consideriamo i tagli cui viene sottoposto il Diritto Allo Studio, sia nazionalmente che regionalmente, e che rendono impossibile soddisfare la richiesta di alloggi e borse di studio, aprendo quindi la strada ad iniziative private che nessuno demonizza, ma che sono altra cosa.
Da studente, oltre che da rappresentante, mi piacerebbe vedere la stessa 'caparbietà' messa in luce in commissione comunale dalla maggioranza per far approvare la variante, magari per aprire finalmente un discorso sulla situazione degli universitari a Pescara, piuttosto che per fare 'massa critica' e sedersi ad un tavolo con Adsu, Ater e Regione Abruzzo per ridiscutere la questione della casa dello studente (vera) di via B. Croce, o interrogarsi sul ruolo che l'Università può avere nel futuro di questa città".