Pescara Vecchia come Napoli? L'indifferenza dilaga fra i giovani

24 Marzo 2010   10:57  

La cosa che più colpisce nel vedere e rivedere il video di sorveglianza di quella maledetta e spropositata aggressione, è l'indifferenza di tutti i passanti. La stessa impassibilità che continua quando la gang di bulletti senza scrupoli si allontana e il corpo a terra di Luciano è ancora più evidente.

Scene del genere eravamo abituati a vederle in posti come Napoli, dove un uomo freddato sull'uscio di un bar non ha destato più qualche sguardo da parte di tutti quelli che, in pieno giorno, passavano lì davanti. E dove il sicario si è allontanato indisturbato, proprio come avvenuto per il rom pescarese, “scortato” dai suoi.

Ma il motivo del gesto non può essere ricercato nella semplice intolleranza. Qui sembra esserci davvero qualcosa di più. E se in tanti, soprattutto fra chi la Pescara by night la vive, sono testimoni della frequenza - quasi settimanale - con la quale avvengono le risse fra i ragazzi, allora ecco che emerge la scarsa propensione al rispetto delle regole da parte di quanti, abituati a prevalere sempre su tutto e su tutti, con i loro gesti, al limite della convivenza civile, rimangono spesso impuniti.

Si tratta di piccoli e grandi soprusi quotidiani, affari illeciti che sembrano rivestire chi li compie di un velo di invincibilità.

E qui si innesca un altro meccanismo, che poi è un altro aspetto della (non) reazione di quanti hanno assistito alla scena di sabato scorso: la violenza, l'incoscienza e l'essere pronti a tutto, non avendo spesso nulla da perdere, porta a chi qualcosa da perdere ce l'ha, ad avere timore e quindi a preferire di restare indifferente.

“Mi faccio i fatti miei, non si sa mai”.

Ma basta scambiare due chiacchiere con i frequentatori di Pescara Vecchia per Capire quello che realmente è diventata la zona. Risse avvengono praticamente ogni fine settimana anche se rimangono sempre sottaciute e non vengono quasi mai segnalate.

C'è chi racconta di angoli e locali della zona ben noti per lo spaccio a cielo aperto.

Intanto da più parti adesso arrivano proposte per il potenziamento degli impianti di videosorveglianza e per l'istituzione di un servizio di vigilanza privata tramite il ricorso a guardie giurate. Mentre tutti gli operatori del centro storico – riunitisi ieri - pensano a costituirsi Parte civile per danno d’immagine nel processo contro l’aggressore.

Ma gli operatori, spesso finiti anche loro nel mirino, la loro parte l'hanno fatta: è grazie al video di una telecamera di sorveglianza di un locale che è stato rintracciato il nomade.

 


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