Pescara, dal primo luglio le nuove misure sanzionatorie sui tributi locali

23 Aprile 2011   06:01  

 “Scatteranno dal prossimo primo luglio le nuove misure sanzionatorie inerenti i Tributi locali, ossia Ici, Tarsu e imposta sulla pubblicità: d’ora in avanti tutti i contribuenti che hanno omesso di pagare l’imposta o hanno presentato una denuncia infedele si vedranno recapitare una sanzione pari al 100 per cento dell’imposta; la sanzione aumenterà in modo progressivo per i ‘recidivi’, arrivando al 150 per cento per chi non avrà pagato per il terzo e quarto anno, arrivando sino al 200 per cento per chi arriverà al quinto anno di morosità. L’obiettivo è quello di rendere più equo il sistema sanzionatorio, colpendo in modo specifico coloro che in modo reiterato non ottemperano ai propri doveri. Tale novità potrebbe interessare almeno 16mila contribuenti di Pescara per i quali abbiamo già riscontrato posizioni anomale: il nostro invito ai cittadini è dunque quello di regolarizzare la propria posizione entro il 30 giugno, beneficiando di quella che per due mesi può sembrare una sorta di ‘sanatoria’ con l’applicazione delle sanzioni al minimo previste ancora fino a quella data e non rischiare di vedersi raddoppiare le multe”. Lo ha detto l’assessore alle Entrate Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per illustrare e annunciare la prossima entrata in vigore delle nuove misure sanzionatorie già approvate dalla giunta comunale. Presenti anche il dirigente Marco Scorrano e il Responsabile del servizio Mastroluca.

“La legge 473 del ’97 – ha spiegato l’assessore Filippello – prevede per la varie omissioni tributarie, ossia in caso di mancata presentazione della denuncia, o di violazioni formali o ancora di denuncia infedele, un minimo e un massimo di sanzione: ad esempio, per la omessa denuncia Tarsu è prevista una sanzione da un minimo del 100 per cento sino a un massimo del 200 per cento; per la violazione formale o la denuncia infedele, ossia nel caso della dichiarazione di un imponibile più basso del dovuto, si va da un minimo del 50 per cento a un massimo del 100 per cento. Tuttavia sino a oggi non era stata disciplinata la diversa applicazione delle due misure, ossia non si sapeva quando si applica il minimo o il massimo, che in teoria dovrebbe colpire la recidività, ossia quei casi in cui la violazione è continuativa e si protrae negli anni, quindi di fatto tutti erano sanzionati al minimo e si colpivano tutti i contribuenti morosi in egual maniera, e in modo indiscriminato. La nostra amministrazione comunale ha invece deciso di intervenire e disciplinare la materia fissando in modo definitivo la sanzione progressiva: la denuncia della Tarsu, ad esempio, deve avvenire entro il 20 gennaio di ogni anno e il nostro governo cittadino ha fissato una serie di misure che consentono ai contribuenti morosi di usufruire di alcuni benefit come la dilazione di pagamento, o il ravvedimento operoso, con la conseguente riduzione delle sanzioni. Se il contribuente comunque non presenta denuncia, scegliendo di non avvalersi di alcuno dei benefit previsti, scatta la sanzione del 100 per cento per il primo anno e l’eventuale secondo anno di morosità; se continua a non pagare per il terzo e quarto anno è prevista la sanzione pari al 150 per cento dell’imponibile, con decorrenza dal primo anno; se ancora non effettua il versamento, al quinto anno la sanzione diventa pari al 200 per cento dell’imponibile, ossia il massimo previsto dalla legge e sempre con decorrenza dal primo anno. In caso di infedele denuncia o dichiarazione la prescrizione è quinquennale e la sanzione va da un minimo del 50 per cento a un massimo del 100 per cento – ha ancora detto l’assessore Filippello -: fino al secondo anno di violazione verrà applicata la sanzione pari al 50 per cento dell’imponibile; per il terzo e quarto anno la sanzione sarà pari al 75 per cento; dal quinto anno scatterà la sanzione massima del 100 per cento. La nuova disciplina entrerà in vigore dal prossimo primo luglio e ovviamente faremo manifesti e utilizzeremo ogni mezzo per informare i cittadini per invitare i morosi o gli evasori a regolarizzare la propria posizione entro il prossimo 30 giugno, visto che ancora per due mesi sarà in vigore il vecchio sistema sanzionatorio, in una sorta di ultima sanatoria. Il nostro obiettivo è quello di colpire i recidivi istituendo un provvedimento più equo che determini anche un incremento delle entrate tributarie, senza la necessità di aumentare le tasse. La novità potrebbe interessare circa 16mila posizioni contributive anomale sui 68mila utenti censiti, una misura molto ridotta, considerando che gli utenti sottosti a controlli da ottobre a oggi sono già stati 18mila”.

 

 


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